Antonio Ricci questa settimana ha rilasciato una lunga intervista a Italia Oggi dove ha parlato a ruota libera di Mediaset, Pier Silvio Berlusconi e Barbara d’Urso. In merito a quest’ultima ha ricordato quando le aveva promesso che sarebbe andata a Striscia la Notizia a vuotare il sacco su cosa le era successo, cosa però mai successa.

Mi aveva promesso che a gennaio avrebbe vuotato il sacco, ma non lo ha fatto“. E sulla sua cacciata da Mediaset, Antonio Ricci ha aggiunto: “La conosco da quando faceva Stryx nel 1978 con Enzo Trapani. Secondo me lei è una risorsa, sa fare tutto, tocca tutti i registri. Non so cosa sia successo, però qualcosa deve essere successo“.

Antonio Ricci su Mediaset: “Se me l’affidasse farei una rivoluzione”

La gestione del palinsesto di Mediaset però non piace granché al patron di Striscia la Notizia.

“Una volta Mediaset aveva i grandi varietà. Ora il sabato sera spetta alla De Filippi. Ecco, mi piacerebbe provare con i grandi varietà, e poi butterei un occhio sulle fiction, anche se Mediaset preferisce avere le serie turche, che costano poco e fanno buoni ascolti; è chiaro che [noi di Striscia, ndr] ci aspettavamo delle prime serate più ficcanti da parte di Canale 5. Però so bene che non è facile. Se Pier Silvio Berlusconi mi mollasse tutte le tre reti per sei mesi, io farei una rivoluzione, con programmi completamente diversi. Ma ho una certezza: che lo manderei in rovina. In realtà quello che vediamo su Canale 5, Rete 4 o Italia 1 non mi sento di criticarlo, perché so che risponde a un progetto con i piedi per terra. Magari da fuori non si capisce, ma a Mediaset non si cappotta, i conti tornano. […] Ma è complicato confrontarsi con la Rai, che ha una ricchezza di offerta spropositata. E sapere che tutto questo bendidio lo pagano coi nostri soldi pubblici qualche problema dovrebbe porlo”.

Antonio Ricci infine si è detto contrario a chi sostiene che con la morte di Silvio Berlusconi Mediaset sia cambiata: “Beh, è già da 20 anni che Pier Silvio fa la sua Mediaset. Le scelte sono sue da tempo, e se noi siamo qui è perché ci ha scelti lui. Le influenze del papà, in sincerità, non le abbiamo viste negli ultimi 20 anni“.

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