Una nuova edizione de L’Isola dei Famosi è appena iniziata e un vincitore di qualche anno fa è tornato a parlare del reality. Nino Formicola è volato in Honduras nel gennaio del 2018, in una delle Isole più belle di sempre, quella del canna gate con Eva Henger, Francesco Monte, Nadia Rinaldi, Francesca Cipriani, Giucas Casella e Cecilia Capriotti (questo sì che era un bel cast). Il famoso comico in un’intervista rilasciata a Tag24 ha raccontato alcuni retroscena del programma ed ha spiegato come ha reagito ad alcune domande degli autori.

“Se i montaggi sono pilotati? Si, se per caso tu non stai attento a questo, poi rischi che nel montaggio si possano mettere insieme delle cose a seconda delle direzione che intendono prendere. Il trucco è cercare di non farsi pilotare.

Nei confessionali ti fanno delle domande in cui le tue risposte poi portano automaticamente a delle situazioni. Allora, se tu sei un addetto ai lavori, lo capisci, io avevo capito. Infatti, quando mi facevano domande, io dicevo, “sentite ragazzi, non si viene a rubare la casa del ladro, io non rispondo a una domanda del genere”. Per fare un esempio, se ti chiedevano di un’antipatia.

Se si vince grazie ai gossip e alle dinamiche? No, ma non solo io sono la prova dell’opposto, perché se ci si pensa, alla fine della fiera l’Isola lo vince sempre quello che si comporta nel modo più normale. Non lo vince mai quello che ha fatto ”il diavolo a quattro” per vincere”.

In realtà la ricetta del “vincitore” non funziona sempre. Basta pensare a Mazzoli, Vaporidis e Maddaloni, che non solo hanno dimostrato di voler vincere, ma sono anche stati al centro di molte dinamiche.

Nino Formicola, il vincitore de L’Isola sul calo di ascolti.

“Gli ascolti non sono stati un granché la scorsa edizione? Bisognerebbe prestare maggiore attenzioni alle avventure dei naufraghi e meno alle liti, il gossip, gli intrecci amorosi. Io personalmente sono contrario alla straordinaria lunghezza dei programmi. Dovrebbero durare di meno le edizioni dell’Isola. Poi una cosa stravagante che posso dire è che si è creato nel tempo un meccanismo particolare per cui si raccontano delle cose private, spesso e volentieri, però diciamo che io avrei dato più spazio a quello che succede lì invece, perché ci sono molte cose che la gente non ha mai visto, le particolarità della vita da naufrago.

Per esempio, quando si decide di fare la tenda, vedere costruire la tenda con le discussioni è un fatto più interessante, rispetto agli amorazzi di uno e dell’altro. Quando ci si confronta nel momento in cui si mangia, la divisione del riso fatta settimanalmente… Tutte quelle cose più inerenti al programma, più alla sopravvivenza, secondo me potrebbero interessare di più al pubblico”.



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