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Tutto è avvenuto nell’arco di pochi secondi. Durante un safari che si stava svolgendo in Zambia, un gruppo di turisti è stato attaccato da un grosso elefante, che ha ribaltato la loro jeep. I tragici momenti dell’incidente sono stati immortalati in un video, che è stato poi diffuso sui social.

A seguito dell’evento, un’anziana turista statunitense di 79 anni, Gail Mattson, è rimasta uccisa, mentre gli altri passeggeri sono rimasti feriti a seguito del ribaltamento del veicolo. L’incidente è avvenuto qualche giorno fa nel Parco nazionale di Kafue, una delle mete turistiche più importanti dello Zambia, divenendo in poco tempo argomento di scontro fra gli ambientalisti e i loro oppositori sui social.

Per quanto il video dimostri infatti come l’animale abbia puntato alla vettura dei turisti in maniera aggressiva, sono molti gli utenti dei social che difendono l’elefante, affermando che la vettura non doveva essere lì. In molti si stanno poi scagliando contro il mondo variegato e molto complesso dell’organizzazioni che gestiscono i safari, che pur di ottenere il maggior profitto spingono le guide ad avvicinarsi eccessivamente vicino alle specie selvatiche. I safari inoltre spesso vengono gestiti o pubblicizzate da associazioni legalizzate di caccia, sempre alla ricerca di clienti che spendano migliaia di dollari per avere la possibilità di sparare a bufali, antilopi e alle altre specie della fauna africana.

Non che gli animali vengano cacciati esclusivamente da ricchi turisti occidentali. La maggioranza di essi vengono infatti braccati da cacciatori professionisti, dei veri e propri bracconieri che si scontrano spesso con le stesse popolazioni locali, per il controllo del territorio. Sfortunatamente l’incidente del Parco nazionale di Kafue riaccende anche le polemiche legate alla gestione dei grandi erbivori, che finiscono all’interno delle riserve proprio per sfuggire dalle trappole dei bracconieri.

Dalla Zambia tengono a sottolineare il fatto che l’esemplare che ha aggredito i turisti era un maschio, che era stato rincorso per alcune decine di metri per effettuare delle foto. I maschi di elefanti in questo periodo dell’anno sono molto più aggressivi, per via dell’arrivo della stagione degli amori, quindi sarebbe stato auspicabile che la guida tenesse una maggiore distanza nei suoi confronti.

È anche molto probabile che l’elefante abbia mal interpretato il movimento dello jeep e che si sia sentito minacciato, a seguito di incontri precedenti con questa tipologia di vetture.

I maschi in particolare vengono infatti perseguitati dai bracconieri, che li rincorrono per chilometri sopra le jeep, sparando nella loro direzione, tanto che in alcune regioni dell’Africa sono comparsi degli esemplari senza zanne, come forma di adattamento evolutivo.

Le zanne risultano infatti la parte di maggior valore di questi animali, l’oggetto del desiderio dei bracconieri che farebbero di tutto, pur d’impossessarsene.

La morte di Gail Mattson non è neppure la prima che coinvolge una turista all’interno de confini del parco naturale. Nel settembre 2016, Bianca Rudolph fu trovata morta nella sua capanna di caccia, solo che quella volta ad ucciderla fu un colpo di fucile, non un animale imbizzarrito. A spararle fu suo marito, Lawrence Rudolph, condannato l’anno scorso all’ergastolo per omicidio.



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