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Ucraina, soldati a Sabaudia: cosa succede


Militari di Kiev si addestrano all’uso del sistema Samp-T. Il sindaco: “Nessun allarme”

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(Immagine di repertorio – Afp)

”Come ente locale non siamo stati informati di questa situazione ma al di là di tutto non ci vedo un obbligo da parte del comando artiglieria contraerei di dare questa comunicazione”. Lo dice all’Adnkronos il sindaco di Sabaudia, Alberto Mosca, sulle notizie circolate nelle settimane scorse sulla presenza di circa 20 militari ucraini nella caserma di Santa Barbara, sede del comando artiglieria contraerei dell’Esercito, per l’addestramento all’uso del sistema missilistico terra-aria Samp-T.

Il primo cittadino in ogni caso assicura: ”Quando ha cominciato a circolare questa notizia da parte della popolazione non c’è stata alcun tipo di apprensione. D’altro canto Sabaudia è una città a forte presenza militare e di polizia. Qui oltre al comando artiglieria, abbiamo un centro della Guardia di Finanza, le strutture sportive di carabinieri e polizia, la scuola dei carabinieri forestali, quindi la convivenza proficua con le strutture delle forze armate e di polizia fa parte del dna di Sabaudia”.

”Sono solo un po’ perplesso, la pace non si costruisce in questo modo. Sono molto più vicino alle posizioni del Papa”, dice all’Adnkronos don Pasquale, parroco della parrocchia Nostra Signora di Fatima di Sabaudia.

La presenza di soldati stranieri è una novità per l’Italia? “Ritengo che, come hanno fatto altri Paesi dell’Alleanza atlantica, avendo noi aderito in pieno al progetto di supportare le forze armate ucraine, l’addestramento delle forze armate ucraine a Sabaudia sia un atto dovuto. E’ stato deciso dal governo di fornire un sistema contraereo ed è chiaro che dobbiamo addestrare il personale”, dice all’Adnkronos il generale Giorgio Battisti, primo comandante del contingente italiano della missione Isaf in Afghanistan e membro del Comitato Atlantico Italiano.

“Non è, oltretutto la prima volta che addestriamo personale straniero – sottolinea – lo abbiamo fatto con i libici, gli afghani, gli iracheni. E’ uno sviluppo logico e normale di questo supporto che stiamo assicurando fin dall’inizio alle forze armate ucraine”.

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