La scienza ha ancora delle domande che necessitano risposte se si tratta del Cosmo e dei pianeti del Sistema Solare. Abbiamo già parlato di come Marte potrebbe essere stato la culla della vita nel Sistema Solare. Se due indizi fanno una prova, allora le recenti scoperte confermerebbero questa ipotesi sul Pianeta Rosso.
Le ultime ricerche su Marte hanno portato alla luce un vulcano di dimensioni impressionanti, situato appena a sud dell’equatore del pianeta, e la presenza di un antico ghiacciaio nelle sue immediate vicinanze. Entrambi si trovano nella regione del Noctis Labyrinthus vicino ai grandiosi canyon della Valles Marineris.
Il vulcano, temporaneamente denominato “Noctis vulcano“, si erge fino a 9.022 metri di altitudine, con un diametro che sfiora i 450 chilometri. Queste dimensioni imponenti e la sua posizione strategica lo rendono un sito di prim’ordine per lo studio dell’evoluzione geologica di Marte. La sua esistenza testimonia un’attività prolungata nel tempo e curiosamente, sotto di esso, parrebbe esserci il relitto di un antico ghiacciaio.
La combinazione di un vulcano di tali dimensioni e il ghiaccio nelle sue vicinanze solleva interrogativi intriganti sulla possibilità che Marte abbia potuto ospitare forme di vita. La sua cima, caratterizzata da formazioni rocciose piatte chiamate “mesa”, indica un passato geologico turbolento, con eruzioni che hanno modellato il paesaggio.
Gli studiosi hanno osservato anche la presenza di colate laviche, depositi piroclastici ricchi di materiali come ceneri e pomice, e depositi minerali idrati, segni inequivocabili dell’interazione tra attività vulcanica e acqua nel corso della storia marziana. Tutti questi elementi suggeriscono che le condizioni per la vita potrebbero essere state presenti su Marte, grazie alla combinazione unica di calore e acqua.
È bello pensare che non siamo soli nello spazio, ma dobbiamo essere consapevoli che non tutto ciò che c’è là fuori è visibile agli occhi dell’uomo.
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