È morto oggi all’età di 75 anni per un cancro allo stomaco Frans de Waal, uno dei primatologi più famosi ed importanti del mondo. Le sue ricerche hanno permesso agli scienziati di avere una nuova percezione delle capacità cognitive degli animali, disprezzati ancora da buona parte della società.

Nato in Olanda, Frans de Waal verrà ricordato dalla ricerca per essere stato uno dei primi ricercatori a studiare l’empatia e le questioni di genere all’interno delle scimmie antropomorfe e per aver ridato dignità a una branca della scienza spesso sottovalutata dalla maggioranza della popolazione, ovvero l’etologia e lo studio del comportamento animale.

Nato nei Paesi Bassi nel 1948, de Waal è morto ad Atlanta, negli Stati Uniti, nel paese che lo aveva adottato per questioni lavorative da tempo. È stato anche tra i primi a studiare la risoluzione dei conflitti nei primati, asserendo che il comportamento machiavellico di molti politici umani trae la sua origine dalle stesse scelte che sembrano guidare le politiche dei leader che guidano i gruppi di bonobo e scimpanzé.

Diciannove anni fa, a seguito di moltissimi studi, il primatologo olandese si spinse persino a dire all’interno di un suo libro – Our Inner Ape – che l’uomo non è altro che la terza specie di Scimpanzé presente sulla Terra o il “fratello naturale” dei Bonobo, avendo dei comportamenti già presenti, seppur abbozzati, nell’antenato comune che lega i generi Pan e Homo.

Con questa affermazione, de Wall non voleva asserire che uomini e scimpanzé appartenessero alla stessa specie, ma che erano talmente simili dal punto di vista emotivo e del comportamento da comportarsi quasi allo stesso modo, di fronte ad alcuni fattori di stress.

Questa teoria, tra l’altro, era stata già anche parzialmente discussa da altri due giganti delle scienze naturali moderne, ovvero Desmond Morris, autore del saggio “La Scimmia nuda”, che è stato capace di ispirare Francesco Gabbani, e Jared Diamond, autore de “Il terzo scimpanzé”.

Le sue ricerche hanno anche permesso di capire come i primati hanno il concetto d’invidia e d’ingiustizia. In uno dei suoi esperimenti più famosi aveva infatti fornito ad una coppia di scimmie due premi di differente valore alimentare, dimostrando che erano in grado di capire se uno dei loro compagni veniva avvantaggiato senza merito.

Durante i suoi lunghi anni di ricerca, de Waal si era più volte battuto a sostegno per il recupero dei primati utilizzati dalla ricerca biomedica e per limitare il loro uso all’interno dei laboratori di tutto il mondo. Nel corso della sua vita ha pubblicato diversi libri di divulgazione e ha collaborato con i principali zoo e centri di recupero per primati dell’Europa e degli Stati Uniti.

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