POCO F6 Pro è uno di quegli smartphone di cui sentiremo molto parlare nel corso del 2024. Presentato a Dubai, il nuovo dispositivo è successore diretto del POCO F5 Pro (a questo proposito, qui trovate la nostra recensione del POCO F5 Pro) e sin dai primi utilizzi si è contraddistinto per una batteria che offre davvero un’ottima autonomia, oltretutto con la possibilità di caricarlo in pochi minuti, e prestazioni che ci hanno convinto sia nelle attività di base che durante le sessioni da gaming.

Scheda tecnica e performance

Il cuore pulsante di POCO F6 Pro è lo Snapdragon 8 Gen 2, il processore top di gamma di Qualcomm dello scorso anno basato sul processo produttivo a 4nm di TSMC che, secondo i dati ufficiali diffusi dallo stesso produttore, offre un incremento delle performance del 24% rispetto alla precedente generazione ed una migliore gestione della batteria.

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Un boost di performance che coincide anche con una migliore gestione della temperatura, grazie alla LiquidCool Technology 4.0 che, basandosi su una camera di vapore da 5000 mm2, permette allo smartphone di non riscaldare molto la batteria (che abbiamo provato anche esponendolo a temperature estreme come quelle di Dubai) sia nell’utilizzo regolare che stressandolo con applicazioni e giochi più impegnativi. Proprio il gaming, d’altronde, resta uno dei punti su cui ha battuto maggiormente POCO durante la presentazione di questo smartphone, che trae beneficio anche dall’utilizzo delle memorie LPDDR5X (12 e 16GB, a seconda della variante scelta) e dello storage USF 4.0 (256, 512 ed 1TB).
Nei dati condivisi dalla compagnia, è stato mostrato come durante una sessione di gaming di 30 minuti, nel corso del quale è stato fatto girare un RPG, POCO F6 Pro abbia riportato una temperatura massima di 43,4 gradi Celsius pur con un framerate medio di 59,57 fps.

Da questo punto di vista un assist importante arriva dalla modalità Game Turbo, che offre una vasta gamma di opzioni per personalizzare l’esperienza di gioco, inclusa la possibilità di scegliere tra varie modalità di gestione delle risorse (risparmio energia, bilanciato, alta qualità e personalizzata) che modificano le impostazioni dando priorità a frame rate, performance o qualità dell’immagine.
Tramite l’applicazione, che permette di impostare dei settaggi customizzati per ciascun gioco installato sul device, è possibile anche modificare la risposta allo scorrimento, la stabilità del tocco, l’area resistente al tocco che riduce la sensibilità per evitare di attivare comandi touch indesiderati, ma anche scegliere tra vari settaggi per la grafica.

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Questo menù si può richiamare anche a gioco aperto, con uno swipe da destra verso sinistra dal bordo superiore sinistro: in tal caso si accederà a informazioni come il framerate, ma anche a utility per acquisire screenshot, registrare quello che si vede a schermo e tanto altro ancora.
Sempre ricollegandoci al gaming, non possiamo non parlare del display: per POCO F6 Pro, il produttore ha scelto un pannello AMOLED da 6,67″ WQHD+ con refresh rate di 120Hz.
Tramite il menù impostazioni viene data la possibilità di scegliere tra due risoluzioni: FHD+ (2499×1080 pixel), che garantisce un risparmio maggiore della batteria, e appunto WQHD+ (3200×1440 pixel), che aggiunge ulteriore chiarezza alle immagini. Lo schermo risulta facilmente visibile anche sotto la luce diretta del sole, grazie a una luminosità di picco che oscilla tra 1400 e 4000 nit.

Completano la scheda tecnica relativa al display la funzione Adaptive HDR e un PWM dimming di 3840 Hz per affaticare di meno la vista quando si guarda lo schermo di notte o in ambienti bui. Non manca la possibilità di scegliere la combinazione di colori preferita per l’uso quotidiano, tra colore originale Pro, vivido e intenso, o di personalizzarne i settaggi per le proprie esigenze.

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Il software consente anche di scegliere la frequenza di aggiornamento desiderata: impostando la modalità personalizzata si può scegliere tra 60 e 120Hz, mentre in modalità automatica sarà lo smartphone a regolarla in base agli scenari bilanciando performance e batteria. Proprio durante le sessioni di gaming, abbiamo messo alla prova il POCO F6 Pro sia con giochi come Vampire Survivors, che richiedono una quantità inferiore di risorse, che con Genshin Impact: nonostante i test effettuati nel caldo di Dubai (con 39 °C di temperatura ambientale), non abbiamo mai sentito la necessità di interrompere il gioco per l’eccessivo riscaldamento, a dimostrazione di come il sistema di raffreddamento faccia ottimamente il suo lavoro.

POCO F6 Pro, però, non è solo un ottimo dispositivo da gaming, ma anche un buon dispositivo per la visione dei contenuti multimediali. Gli speaker sono di ottima qualità, così come i microfoni che – almeno a giudicare dal feedback ricevuto dagli interlocutori durante le chiamate – restituiscono una buona resa.

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Sotto il display è presente il sensore per le impronte digitali, che consigliamo di configurare con una posa naturale del dito e non tenendo poggiato lo smartphone su un tavolo, in quanto altrimenti potrebbe provocare qualche problema con il riconoscimento quando lo si utilizza nella quotidianità.
Ovviamente, viene anche proposta la possibilità di effettuare la scansione 2D del volto per utilizzare il riconoscimento facciale, ma si tratta di un metodo di sblocco meno sicuro.
A completare il pacchetto ci pensa il supporto a WiFi 7, Bluetooth 5.3 e 5G, oltre alla possibilità di aggiungere una doppia SIM. Manca, invece, il supporto alle eSIM.
Menzione a parte per la batteria da 5000 mAh con supporto alla ricarica rapida da 120W (attraverso il caricatore presente nella confezione, che carica dallo 0 al 100% POCO F6 Pro in 19 minuti, davvero impressionante). Non è presente, invece, la ricarica wireless, un compromesso che probabilmente POCO è stata costretta ad accettare per tenere a bada il prezzo e renderlo competitivo.

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In termini di autonomia, POCO F6 Pro in una giornata di utilizzo tipico è riuscito ad arrivare tranquillamente alla sera, mentre quando l’abbiamo stressato di più siamo arrivati a 5 ore di utilizzo: la possibilità di ricaricarlo in così pochi minuti però fa in modo che il dispositivo sia sempre carico. Ad esempio, basta metterlo in carica mentre si fa la doccia per ritrovarselo di nuovo al 100% prima di uscire ed evitare qualsiasi tipo di stress.

Elegante, ma la fotocamera…

POCO F6 Pro, nella colorazione Black che abbiamo ricevuto, è molto gradevole alla vista rispetto all’effetto ghiaccio proposto sul modello White. Siamo nel campo dei gusti personali, ma al di fuori dei colori la qualità costruttiva è ottima: la scocca posteriore satinata non trattiene in alcun modo polvere e impronte, ad eccezione del modulo fotografico che spicca per essere lucido e che conferisce allo smartphone quella personalità in più. Il peso di 209 grammi è spalmato su 160.86mm x 74.95mm x 8.21mm e assicura una buona presa ed ergonomia: in ogni caso, nella confezione trovate una cover in silicone.

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Sul bordo destro troviamo il bilanciere del volume e il pulsante d’accensione, mentre il carrellino per la SIM è in basso alla sinistra dell’ingresso USB-C per la ricarica. I bordi piatti e le cornici sottili lo rendono davvero bello da vedere: da questo punto di vista il lavoro è stato davvero ottimo.
Ciò che ci ha un pò lasciato perplessi è stata la fotocamera. Anche qui, POCO è stata costretta inevitabilmente a scendere a qualche compromesso, altrimenti non sarebbe stato possibile offrirlo a questo prezzo. C’è anche da dire, però, che coloro che acquistano POCO F6 Pro sanno benissimo che non è uno smartphone progettato per la fotografia, nonostante una resa che resta comunque buona.

La fotocamera principale, grandangolare, è dotata di un sensore da 50 megapixel con stabilizzazione ottica, mentre la secondaria (ultragrandangolare) è da 8 megapixel. Il modulo fotografico è completato da una lente per le macro da soli 2 megapixel, mentre la fotocamera anteriore è da 16 megapixel.

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Qualche fotto scattata di notte con POCO F6 Pro

Il dispositivo ha mostrato i propri limiti soprattutto quando abbiamo utilizzato la lente ultra grandangolare e quella per le macro, mentre il sensore principale ha restituito dei buoni scatti anche di notte, dove abbiamo utilizzato anche la modalità raffica per scattare foto a soggetti in movimento. Per quanto riguarda i video, invece, F6 Pro è in grado di girarli fino alla risoluzione 8K con framerate di 24fps. Nell’app fotocamera troviamo anche una modalità per scansionare i documenti, una ad hoc per la notte e la classica Pro che dà accesso a una serie di strumenti e opzioni avanzati.

Un software fluidissimo, ma troppi bloatware

POCO F6 Pro arriva con HyperOS basato su Android 14: nel momento in cui scriviamo è stato da poco rilasciato l’aggiornamento di sicurezza di maggio 2024.
Il software è abbastanza scattante e veloce, ma la cosa che salta immediatamente all’occhio è l’enorme presenza di bloatware: basta scorrere la lista di applicazioni per scoprire che di fabbrica POCO ne ha preinstallate tantissime, alcune che potrebbero anche incuriosire gli utenti ma altre completamente inutili. Per fortuna, possono essere disinstallate liberamente.

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Tra le feature troviamo tante opzioni per la personalizzazione, ma anche per la privacy e la sicurezza, oltre alla possibilità di creare un “Secondo Spazio” dove clonare le app, particolarmente utile se si gestiscono più profili social, ad esempio.
Analogamente a quanto fatto da altri produttori, anche POCO sul nuovo F6 Pro punterà molto sull’intelligenza artificiale: durante l’evento sono state mostrate funzioni come AI Portrait, AI Magic Erase Pro (una versione proprietaria della Gomma Magica presente sui Pixel 8 ed 8 Pro), AI Subtitles (che genera sottotitoli ai video), ma anche AI Expansion e AI Album Search.
POCO ci ha confermato che in larga parte queste feature gireranno in locale e saranno disponibili per tutti nel corso della seconda metà dell’anno. Attualmente comunque sono in beta ed in fase di rifinitura.



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