Il ritorno della terribile truffa telefonica dello squillo non sta di certo passando inosservato. È in questo contesto che vale la pena dare un’occhiata alle indicazioni di Poste Italiane sulle ping call (wangiri), ovvero su quella detta anche “truffa telefonica dello squillo”.
Stando a quanto si legge nella guida “Come difendersi dalle truffe – Wangiri o Pingcalls” pubblicata sul portale ufficiale di PosteMobile, il metodo utilizzato dai malintenzionati per mettere in atto la truffa consiste nell’effettuare squilli da numeri telefonici con prefisso estero, cosa che potrebbe indurre le ignare vittime a provare a richiamare.
Tuttavia, il problema consiste nel fatto che richiamare quei numeri può comportare addebiti piuttosto ingenti, che è proprio l’obiettivo dei malintenzionati. Poste Italiane consiglia, dunque, di non richiamare o inviare mai SMS a numeri con prefisso estero di cui non si conosce per filo e per segno l’identità. Inoltre, è bene evitare anche i messaggi sospetti ricevuti tramite app come WhatsApp e Telegram, così come è bene non premere mai su alcun link sospetto.
Al netto poi del consiglio di bloccare il numero chiamante sconosciuto, Poste Italiane segnala che i prefissi più comuni sono +44 (Gran Bretagna), +216 (Tunisia) e +53 (Cuba). In conclusione, viene chiesto agli utenti PosteMobile di segnalare eventuali truffe di questo tipo al Servizio Clienti, così da ricevere il supporto necessario.