Non sono i soliti cani: questi hanno delle caratteristiche ben diverse. Chi sono i cani selvatici in Italia e in cosa sono uguali e diversi a quelli che conosciamo.

Licaone e sciacallo dorato

Nel linguaggio comune spesso si fa confusione tra i termini, che identificano invece tipologie di animali molto diverse tra loro. Infatti è utile sapere chi sono i cani selvatici e perché si distinguono dagli altri in base ad alcune caratteristiche. Ecco dunque che cosa hanno in comune con i cani che da sempre accompagnano l’uomo nella sua vita e quali le differenze sostanziali tra loro.

Attenzione: selvatici, non randagi!

Nel linguaggio comune è facile commettere un errore: quello di ‘confondere’ i cani selvatici con quelli abituati a vivere di stenti per strada, i randagi. Questi ultimi infatti sono animali che vivono in piena libertà, che affrontano le intemperie e le difficoltà della strada, alla ricerca di cibo e che difendono la propria sopravvivenza dai pericoli, animali e non.

Cani randagi per strada

I randagi non hanno assistenza sanitaria, non sono seguiti da un padrone, sebbene vi siano delle iniziative che se ne prendono cura: si tratta di animali che hanno vissuto a contatto con l’uomo, ma che da costui sono stati poi abbandonati e costretti ad adattarsi alla vota di strada. Nella stessa categoria di randagi, vi sono due sotto-categorie: quelli che vivono liberi ma sono ‘adottati’ da una comunità, registrati e sterilizzati (quelli di quartiere) e quelli padronali, che vagano durante il giorno ma che hanno un posto dove tornare a dormire la sera.

Infine vi sono i cani inselvatichiti, che discendono dai randagi ma che, a differenza di quelli, hanno perso ormai ogni tipo di contatto con l’essere umano., perché abituati a vivere in branco e che ‘combattono’ per la loro sopravvivenza. Proprio la loro forza e il costante atteggiamento di difesa ne fanno un pericolo anche per l’uomo, che li vede più come lupi che come cani.

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Chi sono i cani selvatici in Italia e dove vivono

Ma chi sono i cani selvatici e che caratteristiche hanno? Appartenenti alla grande famiglia dei Canidi e rientranti nella sotto-categoria dei Caninae, insieme alle volpi. Premesso che tutti gli animali selvatici hanno perso ogni contatto con l’uomo e che per la selezione naturale riescono a sopravvivere solo i più forti e i più audaci nonché aggressivi esemplari, alcuni vivono anche sul nostro territorio.

Il licaone è un cane selvatico

Nelle zone rurali e scarsamente abitate del centro e del Sud Italia, ma anche sulle montagne della catena appenninica vivono circa 80mila cani selvatici (almeno secondo una recente stima). Di sicuro rispetto ai circa 7 milioni che vivono addomesticati nelle nostre case sono in numero inferiore ma rappresentano una realtà anche qui da noi. Tra gli esemplari di cani selvatici più comuni ritroviamo: il licaone e lo sciacallo dorato.

Cani selvatici in Italia: il licaone

Cosa rende immediatamente riconoscibile il licaone? Probabilmente le sue orecchie rotonde e grandi, ma la vera caratteristica è il manto che è appunto ‘pictus’, come dice il nome originale ‘Lycaon Pictus’. E’ un mantello corto di vari colori, che vanno dal nero al giallo al marrone al bianco. Seppur originari dell’Africa subsahariana, sono stati registrati due esemplari di licaone al bioparco di Roma, appartenenti alla specie Lycaon Pictus a rischio di estinzione, nati da due esemplari che vivevano in Germania.

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Lo sciacallo dorato

Sempre nel Lazio, e in particolare nel parco nazionale del Circeo, sono stati identificati alcuni esemplari di Canis aureus moreoticus, ma molti dal 1980 circa si sono spostati dal Friuli fino all’Emilia Romagna, Toscana e Marche.

Sciacallo dorato nel suo habitat

Ma come mai ‘dorato’? Per il suo manto fulvo-rossiccio-marrone che si schiarisce nella stagione estiva in un giallo-crema (che sembra appunto dorato).

Fonte

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