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venerdì, Novembre 1, 2024
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Timi e Mascino coppia del 'BarLume' alle prese con 'Passeggiata di salute'


All’Ambra Jovinelli di Roma per l’esordio alla regia teatrale di Giuseppe Piccioni

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Filippo Timi e Lucia Mascino in “Passeggiata di salute” al teatro Ambra Jovinelli di Roma

Dai delitti del ‘BarLume’ al perdere il lume della ragione può essere tutto sommato persino una ‘Passeggiata di salute’… E infatti, è proprio con ‘Promenade de santé’ che Filippo Timi e Lucia Mascino – che nella serie tv di Sky sono il barista e il commissario di polizia del paesino toscano di Pineta, negli episodi tratti dai romanzi di Marco Malvaldi – si propongono sul palco, sempre a rappresentare un rapporto interpersonale difficile ma al tempo stesso affettuoso, nella commedia dello scrittore francese Nicolas Bedos, in scena fino al 28 maggio al teatro Ambra Jovinelli di Roma.

Il lavoro, prodotto da Marche Teatro, ha segnato anche l’esordio alla regia teatrale nel 2020 di Giuseppe Piccioni, regista, documentarista e sceneggiatore che finora si era dedicato essenzialmente al mondo del cinema. Il grande schermo non è comunque assente nella messinscena di ‘Promenade de santé – Passeggiata di salute’, con la proiezione di ampi sfondi verdi e di primi piani dei due attori, impegnati nelle parti di due pazienti di una clinica privata perché ‘malati d’amore’, erotomane lui, ninfomane lei, i cui dialoghi si intrecciano fra mosse compulsive di avvicinamento e di respingimento.

Racconta il regista Giuseppe Piccioni: “Da qualche anno pensavo a un mio debutto nel teatro di prosa. Per lungo tempo, mi sono messo a cercare un testo tra i nuovi drammaturghi in Europa, per sottrarmi al richiamo rituale dei classici. Poi, ho scelto di confrontarmi con questo testo di Nicolas Bedos, perché è complesso, pieno di insidie e di possibili chiavi di lettura, abbastanza aperto per poterne proporre una rappresentazione personale: l’ideale, per un regista come me che ama lavorare con gli attori e che vede nel lavoro degli attori il cuore della propria ricerca; così come ho cercato di evidenziare, almeno finora, nella mia esperienza cinematografica”.

(di Enzo Bonaiuto)

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