Il tumore al colon è il terzo per incidenza nel mondo: allarmante l’aumento nei casi nei giovani

Il tumore del colon è una neoplasia che si forma nella mucosa che riveste internamente il colon, il tratto più lungo dell’intestino crasso. Questa patologia rappresenta il 10% di tutte le neoplasie diagnosticate nel mondo, con circa 50.000 nuove diagnosi in Italia ogni anno. I tassi di mortalità sono in calo negli ultimi anni, tuttavia sembra esserci un aumento dei casi tumorali del colon tra i giovani. Questo dato preoccupante potrebbe essere dovuto a fattori quali l’aumento dell’obesità, uno stile di vita poco attivo e una dieta ricca di grassi.

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È importante sottolineare che la diagnosi precoce migliora significativamente le possibilità di guarigione e sopravvivenza. Sintomi come sanguinamento nelle feci, crampi addominali, diarrea, anemia da carenza di ferro e feci più sottili del normale possono essere segnali di allarme di un possibile tumore del colon. Per questo motivo, è fondamentale fare regolari controlli medici, soprattutto dopo una certa età o se si hanno antecedenti familiari di patologie del colon. Gli screening del sangue occulto fecale e le colonscopie sono strumenti importanti per la diagnosi precoce della malattia.

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Fondamentale adottare uno stile di vita sano, con una dieta ricca di fibre, povera di grassi saturi. Evitare fumo e alcol e praticare regolarmente esercizio fisico. La neoplasia del colon è una patologia seria, ma con una corretta prevenzione e diagnosi precoce, è possibile migliorare le prospettive di guarigione e sopravvivenza per chi ne è affetto.

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I primi sintomi possono includere dolori addominali, diarrea, anemia da carenza di ferro e presenza di sangue nelle feci. Tuttavia, un sintomo meno evidente è la forma delle feci, che possono diventare più sottili del normale. Altri segnali da non sottovalutare sono la perdita di peso involontaria e qualsiasi cambiamento nelle abitudini intestinali, come la frequenza delle evacuazioni e la consistenza delle feci. In presenza di sintomi sospetti, è importante consultare un medico e eventualmente sottoporsi a degli screening appropriati.

Ultimamente si sta ragionando su una campagna di sensibilizzazione attraverso canali social e multimediali proprio per raggiungere quelle fasce d’età che solitamente sono escluse dalle prestazioni gratuite del servizio sanitario nazionale.



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