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“Bruxelles abusa del suo potere. Vogliono ricollocare i migranti in Ungheria con la forza. Questo è inaccettabile”. Così il premier ungherese, Viktor Orban, su Facebook in merito all’accordo raggiunto ieri al Consiglio dell’Ue sull’immigrazione contro cui si sono espressi Budapest e Varsavia.

Il primo ministro ha accusato Bruxelles di voler “usare la violenza per trasformare l’Ungheria in un Paese di migranti”. Il nuovo Patto sulla migrazione concordato ieri in Lussemburgo in realtà non prevede il trasferimento obbligatorio dei migranti ma “il principio di solidarietà”, con contributi economici o altri aiuti.

Oggi, i ministri degli Interni dell’Unione europea, riuniti in Lussemburgo al Consiglio Affari interni, dopo 12 ore di negoziato e 2 tentativi di voto hanno infatti raggiunto un accordo sul nuovo Patto sulla migrazione. Sostegno ampio: contrari infatti solo Ungheria e Polonia con l’astensione invece di Malta, Slovacchia, Lituania e Bulgaria. Tutti gli altri a favore, Italia compresa. Per l’approvazione definitiva si dovrà trovare ora una posizione comune con il Parlamento Europeo. Il nodo finale era trovare un testo soddisfacente sulla definizione dei Paesi terzi sicuri dove sarà possibile inviare i migranti che non ricevono asilo.

La decisione presa ruota infatti intorno alla procedura d’asilo e alla gestione dell’asilo e della migrazione, cioè non l’intera riforma che sarebbe stata ben più ampia. Tutto si focalizza infatti su controlli e responsabilità. A contare non è il migrante singolo ma il “posto” e siccome la domanda di richiesta asilo dovrà essere evasa entro 12 settimane si calcola che il primo anno il tetto sarà di 60 mila persone, poi 90mila e infine120mila. Il tutto ripartito tra i 27 sulla base di PIL e popolazione. Sarà poi la Commissione a stabilire se un Paese ha bisogno della solidarietà in caso di crisi. In quel caso sarà esentato dalla procedura di frontiera Ue e potrà accedere al bacino di 30 mila ricollocamenti. La novità sta nel fatto che l’Italia ha ottenuto che queste risorse confluiscano in un fondo gestito da Bruxelles per “attuare progetti concreti per la cosiddetta dimensione esterna”.

“Questo è davvero un grande passo! Congratulazioni alla commissaria Ylva Johansson e alla svedese del Consiglio Ue per la perseveranza e il duro lavoro”, ha detto il presidente del Consiglio europeo, Charles Michel, in un tweet, commentando l’accordo sul Patto Migrazione e asilo.

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