L’aggressore Marco Manfrinati si difende: “lui si è messo in mezzo: non era il mio obiettivo”.
Marco Manfrinati, un ex avvocato di 40 anni, ha aggredito la sua ex moglie nella giornata di lunedì 6 maggio. Quest’ultima è rimasta ferita dal suo aggressore, ma suo padre, Fabio Limido, un anziano signore di 71 anni, nonché ex suocero di Manfrinati, è intervenuto per difendere sua figlia ed ha perso la vita in seguito alla colluttazione. Oggi, 8 maggio, l’uomo, con l’accusa di omicidio premeditato aggravato e di omicidio premeditato è stato interrogato per poter proseguire con le indagini all’interno del carcere di Miogni di Varese dov’è detenuto.
L’aggressore, lunedì mattina si è presentato sul posto di lavoro della sua ex moglie, in via Ciro Menotti, con l’intento di aggredire la donna, da cui aveva un allontanamento e così è successo. L’uomo entra, accoltella l’ex moglie in viso e si dirige verso l’uscita per andare a costituirsi in questura. Entra in macchina, ma il suo suocero, dopo aver visto quello che ha fatto alla figlia, ha preso una mazza da golf, lo ha seguito ed ha preso a mazzate i vetri della sua auto e l’uomo stesso.
Tant’è che l’aggressore ha riportato ferite multiple alle mani, dettate dalla veemenza con cui il suocero l’ha picchiato. Non potendo più guidare, scende dall’auto e si allontana a piedi, ma l’anziano signore continua a seguirlo. Così, Marco, si volta ed accoltella anche Fabio, ferendolo mortalmente. Purtroppo per Fabio non c’è stato nulla da fare, all’arrivo dei soccorsi era già scomparso; le ferite erano fatali. Marco riferisce di non esser partito con l’intenzione di colpire il suocero, ma di non averlo potuto evitare a causa dell’intromissione di quest’ultimo.
Tutto il racconto è stato riferito da Fabrizio Busignani, avvocato di Marco Manfrinati. La donna vittima dell’aggressione è ricoverata presso l’ospedale di Varese, ma la sua prognosi è ancora riservata.