‘Non va lasciato nulla al dettaglio’, sottolinea il campione olimpico di Rio a ‘La Ragione’

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(Afp) – AFP

Un filo, anzi una stoccata che unisce Cracovia e Milano. Dagli Europei in Polonia ai Mondiali, per di più casalinghi, con un mantra, un dogma: vincere, vincere ancora. Per l’Italia c’è stata una pioggia di ori, di podi. E non è ancora finita. Daniele Garozzo ha vinto da qualche ora l’oro a squadre nel fioretto maschile agli Europei polacchi assieme a Filippo Macchi, Tommaso Marini e Alessio Foconi. Ha già rivisto più volte la prova finale, ha evidenziato con la matita rossa passato gli errori compiuti, nonostante il trionfo. “Non va lasciato nulla al dettaglio -sottolinea il campione olimpico di Rio a ‘La Ragione’-, sono un perfezionista, nei dettagli si vince, specie ora che la scherma cambia di continuo e la scuola europea si ritrova avversari internazionali. Se il lotto dei migliori si allarga, bisogna essere pronti”.

Vincere significa rinverdire una tradizione trentennale di successi. In questo percorso il fiorettista siciliano è passato dalla dimensione di talento a campione. “In Nazionale c’è il giusto mix di giovani e campioni, c’è tanta competizione, così si alza il livello”, racconta Garozzo, che è diventato un riferimento per le nuove generazioni, nonostante abbia appena 31 anni.

Sono dell’avviso che il gap con gli avversari si stia riducendo sempre più anche perché i maestri italiani allenano all’estero, esportando le nostre conoscenze. In questo percorso al vertice anche la scuola italiana, la scuola classica, si deve aggiornare per restare al vertice. Si deve continuare a vincere, con la consapevolezza che il pacchetto di medaglie vinte a Barcellona 1992 o Atlanta 1996 resterà un’esperienza irripetibile. Il livello si è alzato, così come il lotto dei competitor”. Sui Mondiali che si terranno in casa, a Milano dal 22 al 30 luglio: “Voglio godermela, le Olimpiadi sono la prova della vita ma i Mondiali in casa capitano davvero una sola volta – si esalta Garozzo – Voglio tirare e godermela, divertirmi e vincere. Insomma, voglio tutto”.

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