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– “Italia e Francia sono due nazioni legate, centrali e protagoniste in Ue, che hanno bisogno, particolarmente in un momento come questo, di dialogare perché molti e convergenti sono i nostri interessi comuni”. Queste le parole della presidente del Consiglio Giorgia Meloni nelle dichiarazioni alla stampa all’Eliseo insieme al presidente francese Emmanuel Macron prima del bilaterale. Un faccia a faccia durato circa un’ora e 40 minuti che segna la prima visita in Francia di Meloni da quando è premier. In occasione della partecipazione della premier italiana all’assemblea del Bureau international des exposition – dove le quattro città candidate a ospitare l’Expo 2030 cercheranno di convincere i delegati a dare loro il voto a novembre – le diplomazie hanno preparato il terreno, per un bilaterale che assume un valore simbolico, nella speranza di una virata nelle relazioni Italia-Francia, piuttosto burrascose nei primi mesi del governo di centrodestra.

“Nel corso dell’incontro tra il presidente francese Emmanuel Macron e la premier Giorgia Meloni, sono state create delle convergenze per crescere insieme ed essere più forti dinanzi alle sfide comuni, tra cui la questione migratoria” affermano fonti dell’Eliseo, al termine della colloquio bilaterale tra Meloni e Macron all’Eliseo.

“Un nuovo inizio nelle relazioni con Macron? Le relazioni personali fra me e Macron, tutte le volte che ci siamo incontrati, sono sempre state molto sui contenuti. Poi chiaramente emerge più la polemica esterna ma, come ho detto tante volte, ribadisco che sono materie più proprie della politica interna che della politica estera. Tutto sta nelle cose – ha commentato Meloni in un punto stampa a Parigi, dopo l’incontro –. Dopodiché – ha continuato, rivolta ai giornalisti – penso abbiate sentito le parole del presidente Macron in tema di immigrazione, mi pare che la posizione che l’Italia ha chiesto, ossia che concentrarsi sulla dimensione esterna sia l’unico modo per affrontare dignitosamente anche la dimensione interna, mi pare sia un punto di vista convergente. Quindi non leggerei la politica estera come se fosse una relazione fra ragazzini che litigano e fanno pace. Gli interessi fra le nazioni vengono prima di tutto e mi pare ci siano interessi comuni fra Italia e Francia, sul piano storico, geografico”.

Tra i temi caldi al centro del confronto ci sono il dossier migranti e il Trattato del Quirinale ma anche la Nato, in vista del vertice di Vilnius di luglio, che dovrà affrontare anche la controversa questione dell’ingresso dell’Ucraina, altro tema su cui l’allineamento non è, al momento, in discussione.

“Tra Francia e Italia – ha detto Meloni nel punto stampa prima del bilaterale – ci sono convergenze sui temi del Mediterraneo e l’Ucraina. Ci siamo incontrati – ha aggiunto – a margine di vari vertici internazionali in questi mesi, abbiamo già avuto modo di discutere i principali temi, sia del rapporto bilaterale sia dell’attualità mondiale, ma chiaramente l’incontro di oggi può permetterci di passare in rassegna i tempi più importanti, di capire come rafforzare il nostro dialogo comune a beneficio dei nostri rispettivi interessi nazionali, dell’Europa e a beneficio di affrontare le grandi sfide che abbiamo di fronte. Saremo chiamati nelle prossime settimane a prendere decisioni che avranno inevitabilmente conseguenze importanti sul futuro dell’Europa, sui rapporti transatlantici, sulla proiezione internazionale del nostro continente ed è essenziale che Roma e Parigi lavorino insieme a livello bilaterale e multilaterale, nell’Unione europea, nella Nato e nel G7, che l’Italia presiederà il prossimo anno e che per noi sarà strategico in tema di rapporto con il Mediterraneo, con i nostri partner globali”.

Evocando la firma del Trattato del Quirinale che “sigilla l’amicizia” tra Francia e Italia, Macron, nel corso della dichiarazione congiunta con Giorgia Meloni, ha omaggiato “i legami tra le nostre società, le nostre economie, le nostre università, i nostri artisti, che fanno vivere ogni giorno questo rapporto così unico che esiste tra l’Italia e la Francia. È questa amicizia che mi interessa prima di tutto, signora presidente del Consiglio, quella che permette talvolta di far vivere le controversie, i disaccordi, ma in un quadro sempre rispettoso perché si iscrive in una storia più grande e profonda di noi. In quanto europei ed alleati, – ha proseguito Macron – è nostra responsabilità comune continuare a far fronte comune per sostenere gli ucraini e le ucraine sul piano economico, umanitario, ma anche militare. Rivolgendosi alla premier italiana, Macron ha aggiunto: “Voglio ringraziarla per la grandissima chiarezza del suo impegno, del suo sostegno, e della nostra cooperazione in materia”. “Non c’è dubbio che l’Italia e la Francia continueranno a sostenere la causa ucraina a 360 gradi – ha ribadito Meloni –. Se non lo facessimo troveremmo un mondo molto più caotico. Quello che gli ucraini stanno facendo è difendere anche la nostra libertà”, ha continuato Meloni, dicendosi “fiera di poter annunciare assieme a Macron” che lo scudo antiaereo franco-italiano Samp-T è adesso “operativo” in Ucraina. “Il sistema di difesa aerea Samp-T – ha aggiunto Meloni – è uno dei tanti esempi di quello che possiamo fare insieme e confido che a partire dal dialogo di oggi lo faremo ancora meglio e ancora di più in futuro”.

“Ci attende alla fine di questo mese un importante consiglio europeo: siamo d’accordo che si debbano fare passi concreti rispetto a una visione della difesa della dimensione esterna: bisogna superare la diatriba tra movimenti primari e secondari” ha affermato la premier riguardo alla questione migranti sottolineando che in questa chiave è “centrale il parternariato con il Mediterraneo, non solo il nord Africa”. “Non possiamo – ha aggiunto – continuare a consentire lo schiavismo del terzo millennio, che la selezione all’ingresso sia fatta dalle reti di criminali. Per questo bisogna collaborare e trovare alternative per la migrazione legale e per garantire il diritto a non emigrare. Su questo lavoriamo insieme”. Macron ha invocato la necessità di rafforzare la politica comune dell’Unione europea in materia migratoria. “Continuiamo a vedere drammi nel Mediterraneo, dobbiamo organizzarci meglio in materia di asilo e immigrazione per evitare nuovi drammi” ha dichiarato Macron evocando anche la necessità di rafforzare “il controllo delle nostre frontiere esterne”. Una questione che l’Italia, posta in prima linea, “conosce bene”. Macron ha, inoltre, sottolineato la necessità di rafforzare “il controllo delle nostre frontiere esterne” sulla questione migratoria.

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