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– “Nessun risultato” per ora nelle ricerche del Titan, il sommergibile turistico della OceanGate Expeditions disperso da domenica scorsa dopo la sua immersione verso il relitto del Titanic a 3.800 metri di profondità al largo delle coste canadesi. Ai cinque passeggeri – ha fatto sapere il portavoce della Guardia costiera di Boston, Jamie Frederick – alle 13 di oggi rimanevano 41 ore di ossigeno sempre che l’integrità dello scafo non sia stata danneggiata dall’enorme pressione sottomarina o da un incidente. Il portavoce ha, inoltre, riferito dell’invio di un mezzo navale comandato da remoto Rov verso l’ultima localizzazione del Titan. Sul posto sono attesi anche mezzi della Guardia costiera canadese e altre imbarcazioni della Marina americana.

Non si esclude, tuttavia, l’ipotesi che il mini sommergibile possa essere riemerso e non sia stato ancora localizzato. Una speranza che si scontra con le ispezioni a tappeto effettuate dalle navi e dagli aerei americani e canadesi – ha detto il contrammiraglio John Mauger, capo della guardia costiera del Nordest Usa che guida i soccorsi – su un’area di 13mila kmq, grande come il Connecticut. Le ricerche sono iniziate anche sott’acqua: si stanno impiegando veicoli telecomandati che danno la possibilità di cercare e recuperare oggetti negli abissi sino a 6mila metri di profondità mentre un aereo canadese P-3 ha sganciato boe sonore nella zona in cui è affondato il Titanic che possono registrare eventuali suoni emessi dal sommergibile sino a 3.962 metri di profondità. “Stiamo dispiegando tutte le risorse disponibili per assicurarci di poter localizzare l’imbarcazione e salvare le persone a bordo”, ha assicurato Mauger.

Anche la Francia parteciperà agli sforzi. L’istituto oceanografico francese Ifremer ha dirottato la sua nave Atalante, dotata di un robot sottomarino, verso la zona di ricerca. Il suo arrivo è previsto per mercoledì. Il Polar Prince, la nave che assisteva la missione, ha perso i contatti con il Titan circa un’ora e 45 minuti dopo l’inizio dell’immersione, quando avrebbe dovuto essere ad oltre la metà del tragitto.

A bordo della spedizione da 250 mila dollari a testa, c’erano cinque persone: il 58enne milionario britannico Hamish Harding che lo scorso anno era volato nello spazio a bordo del quinto volo commerciale di Blue Origin, la società spaziale di Jeff Bezos, il businessman pakistano residente a Londra Shahzada Dawood con suo figlio Suleman, il 77enne esploratore e pilota di sommergibili francese Paul-Henri Nargeolet e Stockton Rush, fondatore e ceo di OceanGate, l’azienda proprietaria del Titan.

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