Sono solo 6 le abitudini da cambiare nella vita per prevenire la demenza: ce lo dice la scienza
La prevenzione è sempre la migliore arma contro ogni malattia. Anche la demenza si può prevenire o ritardare, a confermarlo è stata la direttrice del centro medico americano per la prevenzione, la ricerca e il trattamento dell’Alzheimer: il Women’s Alzheimer’s Movement Prevention Center della Cleveland Clinic.
Jessica Caldwell spiega che studi scientifici hanno confermato che agendo sulle proprie scelte quotidiane e sulle abitudini di vita, è possibile prevenire e ritardare le malattie neurodegenerative, tra cui anche l’Alzheimer. Sono ben 12 i fattori di rischio che possono portare alla demenza, ma per gli studiosi basterebbe tenerne sotto controllo solamente 6.
La nota dottoressa li ha elencati nel corso di un’intervista con l’Huffpost. “Non è mai troppo tardi per iniziare ad avere abitudini sane” – spiega- “Anche le persone che presentano lievi cambiamenti cognitivi o demenza possono trarre benefici da abitudini sane per il cervello”.
Quali sono le 6 abitudini che possono prevenire o ritardare la demenza
- Al primo posto c’è l’alimentazione. La Caldwell sottolinea che consumare alimenti trasformati o ultraprocessati è un’abitudine che bisognerebbe assolutamente evitare. In molti hanno l’abitudine di fermarsi al fast food e consumare pranzi e cene veloci. Tuttavia, questa abitudine diminuisce la possibilità di una dieta che prevede alimenti sani che aiutano il cervello. È importantissimo integrare alla propria alimentazione cibi come verdure a foglia verde, pesce (Omega-3), noci e frutti di bosco.
Gli alimenti trasformati portano a microinfiammazioni nel cervello, che sono associate a tutti i tipi di problemi e riducono la longevità.
- Al secondo posto c’è la vita sedentaria. È sicuramente noto a tutti quanto l’attività fisica possa portare benefici per la salute, per il corpo e per la mente. L’esercizio fisico “sblocca il potenziale del cervello”.
- Vita antisociale: isolarsi e vivere lontano dalla società porta ad effetti negativi sul cervello. Gli studi affermano che le persone che hanno relazioni vivono ben 8 anni in più rispetto a quelle che invece preferiscono isolarsi. Questo perché le informazioni ricevute dalle altre persone, vengono elaborate dal cervello.
- Tocca poi allo stress, al giorno d’oggi come si fa a non sentirsi stressati? È forse impossibile, ma imparare a gestirlo è fondamentale per la salute del cervello. È possibile affrontare lo stress con lo yoga, la meditazione o anche semplicemente passeggiando.
- Il sonno: dormire poco non fa bene alla salute perché quando una persona dorme, aiuta il proprio cervello a buttare via tutto ciò che è “spazzatura”. Le persone malate di demenza, invece, accumulano tutto ciò che andrebbe eliminato.
- La pressione alta e il fumo di sigarette. Fumare fa male e non c’è bisogno di spiegare le motivazioni. Smettere non è facile, ma con tanta forza di volontà si può aiutare il proprio corpo a contrastare le malattie, compreso l’Alzheimer. Anche l’ipertensione deve essere tenuta sotto controllo, uno studio ha confermato che le persone malate di demenza, quando avevano tra i 40 e i 50 anni, soffrivano di pressione alta.