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“Il cinema è un’industria di intrattenimento; talvolta, diventa cultura. Ma non lo è mai in anticipo. I film prima bisogna farli, poi si vede: tanti film che partono come puro intrattenimento si rivelano essere dei grandi film che fanno cultura e cambiano anche la storia del cinema. Mentre capita che film che partono per essere grandi film di cultura spesso non lo sono né tantomeno fanno la storia del cinema… Ci sono troppi capolavori annunciati: questo è il difetto del cinema italiano”. Enrico Vanzina, sceneggiatore e regista, sentito dalla AdnKronos, replica così al regista Pupi Avati, per il quale “nel cinema, non tutto è cultura: almeno il 70% dei film che si girano e si producono non ha niente che fare con la cultura, semmai con il commercio, con il mercato, con le mode”.

(di Enzo Bonaiuto)

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