federico moccia da profilo twitter

“Roma è una delle città più belle del mondo, forse la più bella per milioni di stranieri che la amano, la sognano e la visitano. Purtroppo noi romani non sempre siamo all’altezza della straordinaria bellezza che abbiamo ereditato. Dovremmo imparare, invece, a custodirla con più attenzione”. Lo scrittore, regista e sceneggiatore Federico Moccia, autore dei libri bestseller “Tre metri sopra il cielo”, “Ho voglia di te” e “Scusa ma ti chiamo amore” diventati altrettanti film di successo, interviene nel dibattito aperto nei giorni scorsi dal giornalista Clemente Mimun, direttore del Tg5, con una lettera pubblicata su “Il Messaggero” dal titolo “Quello che i romani (non) fanno per la Capitale”, a cui oggi ha risposto sullo stesso quotidiano il regista Enrico Vanzina.

“Mimun – dichiara Moccia in una conversazione con l’Adnkronos – ha perfettamente ragione quando sollecita tutti coloro che vivono a Roma e la amano a non rassegnarsi al suo degrado, ma a riflettere seriamente sul suo stato e le sue necessità”. “La maleducazione appartiene a tutti: è come se qualcuno non sentisse come propria la città in cui vive – spiega lo scrittore e regista Federico Moccia, peraltro all’origine del fenomeno del lucchetto degli innamorati di Ponte Milvio – Il cittadino romano per certi aspetti ha bisogno di essere educato: deve sentire come propria la città, deve comprendere che la città gli appartiene. Roma non è una città da amare solo a parole, va valorizzata con gesti quotidiani e continui nel tempo, tanto più ora che è tornata ad essere meta di tanti turisti. Come succede in tante città europee, bisogna essere severi anche con i cittadini che non rispettano e non tutelano questa bellezza”.

Per combattere il degrado quotidiano di Roma, “fatto anche di tanti piccoli gesti di disattenzione da parte dei cittadini”, c’è bisogno di “un’azione costante, di un programma di interventi serio, rigoroso. Serve davvero fare qualcosa di urgente contro il degrado di Roma – avverte Federico Moccia – perché è una situazione che si trascina da troppo tempo. I cittadini devono essere invitati a fare la loro parte ma certo non possono sostituirsi al compito delle Istituzioni che devono programmare e agire nel nome della collettività. Occorre, dunque, che contro il degrado quotidiano si preveda in maniera seria e controllata la tutela della bellezza di Roma”.

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