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venerdì, 6 Dicembre, 2024
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Massimo Ceccherini, bufera da Oscar: "Io Capitano non vince, vincono gli ebrei"


Polemiche per le parole dell’attore che ha collaborato alla sceneggiatura del film di Garrone

Massimo Ceccherini
Massimo Ceccherini

“Sappiate che il film è il più bello nella cinquina. Solo che non vincerà forse, perché vinceranno gli ebrei… Quelli vincono sempre… Un po’ di gelo è sceso…”. E’ bufera per le parole che Massimo Ceccherini, che ha collaborato alla sceneggiatura di Io Capitano – il film di Matteo Garrone candidato all’Oscar 2024 come miglior film straniero- pronuncia a ‘Ruota Libera’, trasmissione di Raiuno. Ceccherini gela lo studio con una battuta fulminea cogliendo di sorpresa e la conduttrice Francesca Fualdini e il pubblico.

Fialdini con prontezza prova a cambiare immediatamente il focus della conversazione. “Sono molto fiero di aver lavorato con Garrone che ha fatto un film favoloso”, aggiunge Ceccherini parlando della collaborazione col regista.

“È gravissimo e inaccettabile che Massimo Ceccherini, candidato all’Oscar per la sceneggiatura di ‘Io Capitano’, abbia rilanciato a ‘Ruota Libera’ su Rai1 uno dei più tristi e abusati stereotipi antisemiti, sostenendo che il suo film merita di vincere ma non vincerà in quanto ‘vinceranno gli ebrei, perché quelli vincono sempre'”, dicono Noemi Di Segni, presidente dell’Unione delle Comunità ebraiche italiane, Victor Fadlun, presidente della Comunità ebraica di Roma (Cer), e Walker Meghnagi, presidente della Comunità ebraica di Milano (Cem).

“La solita allusione alle lobby ebraiche, concettualmente non diversa dalla propaganda che in qualsiasi stagione storica e a qualsiasi latitudine ha preceduto persecuzioni e violenze nei confronti delle nostre comunità – continuano – Ci auguriamo che la conduttrice, Francesca Fialdini, non abbia ‘colto’ le parole pronunciate da Ceccherini solo perché stava formulando una seconda domanda. Se invece le avesse sentite e avesse deciso di non intervenire, sarebbe doppiamente grave”. “Affermazioni razziste come queste – concludono Di Segni, Fadlun e Meghnagi – non possono cadere nel silenzio, perché silenzio e indifferenza sono l’anticamera della violenza antisemita, inammissibili soprattutto sulla Rai”.

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