«Il quindici novembre del 2018 quattro scrittori provenienti da diversi Paesi europei muoiono in una lussuosa villa di Manarola, arroccata in cima a una scogliera a strapiombo sul mare.
Avvelenamento, rivelerà l’autopsia: capace di rintracciare in tutti i cadaveri le tossine di quello stesso fungo con il quale furono assassinati, fra gli altri, un imperatore romano, un papa e la vedova di uno zar.
A cucinare il risotto letale è stata la scrittrice sarda Antonina Pistuddi: una donna esile, alta appena centocinquanta centimetri e talmente miope da dover indossare occhiali spessi dalle lenti deformanti.
Antonina Pistuddi, però, non è morta.
Dopo aver preparato il risotto letale ha lasciato Villa Solitudine per una gita al faro di Portofino: e, quella notte, non ha fatto ritorno a Manarola.»
Sipario.
“Scrittori al veleno”, Nicola Lecca