Alcune sostanze chimiche chiamate interferenti endocrini, come i bifenili policlorurati (PCB), possono essere la causa di disturbi cognitivi che si tramandano di generazione in generazione. A dimostrarlo è uno studio condotto dall’Università del Texas e presentato in occasione del meeting annuale della Endocrine Society a Chicago, Illinois. I PCB possono imitare l’effetto degli estrogeni sul corpo, contribuendo a una varietà di problemi neuroendocrini, metabolici e riproduttivi. «Le sostanze chimiche che alterano il sistema endocrino presenti nel nostro cibo, aria, acqua e prodotti personali possono causare disturbi cognitivo-comportamentali come il disturbo da deficit di attenzione/iperattività o obesità nelle generazioni future», sottolinea Emily N. Hilz, ricercatrice dell’Università del Texas.

Gli interferenti endocrini possono avere un impatto sui figli e ui nipoti

Nello studio i ricercatori hanno somministrato una comune miscela di PCB, chiamata Aroclor 1221, a femmine di ratto gravide. Gli animali – 40 adulti, 80 figli e 80 nipoti – sono stati sottoposti a una serie di test per valutare il comportamento nella ricerca del piacere, la capacità di prestare attenzione e la flessibilità cognitiva. «I nipoti dei ratti esposti agli interferenti endocrini durante la gravidanza hanno ottenuto risultati significativamente peggiori in questi compiti, mostrando una funzione cognitiva compromessa e una maggiore ricerca del piacere», dice Hilz. «Questo suggerisce che gli interferenti endocrini programmano potenziali disturbi cognitivi o problemi comportamentali che emergono solo nelle generazioni successive», aggiunge.

Gli effetti sono evidenti sul comportamento e sulla capacità di apprendimento

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Dai risultati dei test sulla preferenza al saccarosio, i nipoti dei ratti esposti alla miscela di PCB erano più interessati a mangiare per piacere. Mentre tutti gli animali testati preferivano la soluzione di saccarosio, i nipoti delle madri esposte alla miscela di PCB consumavano più soluzione. Gli stessi ratti avevano una ridotta capacità di passare da un’attività all’altra o di apprendere nuove regole. Tuttavia, solo i nipoti maschi mostravano comportamenti assimilabili a disturbi come l’ADHD negli esseri umani. La miscela di PCB ha compromesso diversi aspetti del comportamento cognitivo tra ratti maschi e femmine, a seconda della fase della vita in cui sono stati esposti. Non è ancora chiaro quali meccanismi biologici potrebbero essere alla base di tutto questo. «I nostri risultati suggeriscono che la regolamentazione degli interferenti endocrini nei prodotti industriali e di consumo potrebbe ridurre la prevalenza di alcuni disturbi cognitivi o comportamentali in futuro», afferma Hilz.

 



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