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– Dopo un 2022 chiuso, nonostante le condizioni economiche di incertezza, con il valore record di 345 miliardi di euro +19% sul 2021, il mercato globale dei Beni di Lusso per la Persona ha visto un ottimo primo trimestre 2023 con una crescita intorno al 10% che induce a un “ragionevole ottimismo per il resto dell’anno”. È quanto emerge dal Monitor Altagamma-Bain & Company sui Mercati Mondiali dei Beni Personali di Lusso.

Per il 2023 le stime di crescita sono state riviste in generale rialzo, grazie in particolare alla ripresa del consumo cinese e alla continua buona performance di quello europeo, nonostante un rallentamento del mercato USA e il permanere di alcuni elementi di attenzione relativi al contesto macroeconomico aumento dei costi energetici, inflazione ancora alta – seppur in rallentamento – e potenziale recessione, difficile reperibilità di materie prime, tensioni geopolitiche e calo del potere d’acquisto di alcune fasce di consumatori. La stima della crescita della marginalità delle imprese per il 2023 si attesta intorno al +10%.

“Malgrado l’incertezza macroeconomica e geopolitica, il comparto dell’alto di gamma si conferma in stabile e solida crescita – ha commentato Stefania Lazzaroni, Direttrice Generale di Altagamma – Questo è dovuto da una parte a un tipo di consumatore più attrezzato per affrontare le difficoltà congiunturali, dall’altra ai sostenuti flussi turistici internazionali verso l’Europa – specie a Milano e Parigi – e alla riapertura della Cina, che torna a brillare”.

Il rapporto evidenzia che la base dei consumatori ultra-abbienti rimane forte, mentre si riscontra una volontà di elevazione che spinge i clienti ad acquistare “meno”, ma “meglio”.

Per quanto riguarda le categorie: è della pelletteria +11% la maggiore crescita prevista per il 2023 e anche le calzature +9% registrano una previsione al rialzo rispetto all’ultima stima; prevista in crescita del +8% la categoria dell’abbigliamento e della cosmesi che consolida il proprio trend sostenuto da una spinta al benessere e alla cura del corpo che si estende all’uomo e che favolare i profumi di nicchia; in rialzo con un +8% le previsioni per gli orologi percepiti sempre più come investimento senza tempo.

“Oltre all’evoluzione del contesto macroeconomico – hanno affermato Claudia D’Arpizio e Federica Levato, Senior Partner di Bain & Company – rimangono alcune sfide cruciali di medio termine a cui dovranno guardare i protagonisti dell’industria: in primis l’urgenza di decarbonizzare le proprie catene del valore e la gestione degli impatti – e delle opportunità – legati all’uso dell’intelligenza generativa. In questo scenario, molti nuovi brand competeranno in un’arena popolata da giganti, trovandosi a dover coniugare la mentalità imprenditoriale con la necessità di fare scala”.

Bain & Company prevede per quest’anno un’ulteriore crescita compresa tra il 5% e l’8%, con un potenziale scenario “ottimistico” che tocca quota +9-12%, a seconda degli sviluppi dello scenario economico. A lungo termine, e pur considerando alcune potenziali complessità, le prospettive del mercato, grazie alla solidità dei suoi fondamentali, rimangono positive, con l’industria che avrà un valore di 530-570 miliardi di euro entro la fine del decennio.

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