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Julius Kivimäki, il 27enne hacker più ricercato d’Europa, è stato incarcerato dopo essere stato condannato a soli 17 anni. Il finlandese, in svariati anni, aveva messo su un terribile piano per ricattare oltre 33mila persone.

Il cyber criminale infatti si era impossessato dei dati di 33mila pazienti del Vastaamo, un centro privato finlandese specializzato in assistenza psicologica. Le persone interessate erano state ricattate via mail: Kivimäki infatti inviava loro delle email in cui richiedeva il pagamento di una somma di denaro in 24 ore per evitare la divulgazione online delle loro sedute di analisi. Le denunce delle vittime avevano portato ad un processo concluso con la condanna a sei anni e tre mesi di reclusione, dopo le indagini portate avanti dagli investigatori.

Parlando alla BBC, però, gli avvocati hanno sottolineato come in alcuni casi le denunce fossero arrivate dai parenti delle vittime: alcune delle persone ricattate infatti si sono suicidate dopo la divulgazione in rete delle loro informazioni personali.

Secondo quanto emerso, Kivimäki tra il 2018 ed il 2019 avrebbe anche tentato di ricattare i vertici di Vastaamo, che però si sono rifiutati di pagare la somma richiesta. Solo dopo questa risposta l’hacker aveva cambiato strategia, rivolgendosi direttamente ai clienti a cui chiedeva una cifra che si aggirava intorno ai 200 Euro, che saliva a 500 Euro qualora la vittima non l’avesse versata entro 24 ore.

Tuttavia, il versamento non impediva tale pubblicazione ed i dettagli delle sedute infatti venivano comunque publicati sul dark web dallo stesso hacker, che si nascondeva sotto il nickname ransom_man. Dopo le indagini, Kivimäki è stato ritenuto colpevole di oltre 30mila crimini.



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