uomo dichiarato colpevole cercato clonare pecora gigante v3 706075

Un uomo del Montana, Arthur “Jack” Schubarth, ha sognato di portare una novità strabiliante: pecore giganti, ibridi colossali destinati a diventare trofei di caccia di proporzioni mai viste. Schubarth si è ispirato alle pecore Marco Polo argali, giganti delle steppe dell’Asia Centrale, famose per il loro peso.

Quest’ultime possono raggiungere i 136 chili e con delle impressionanti corna a spirali lunghe fino a 178 centimetri. La sua visione era quella di creare una specie ancora più grande, un vero e proprio Boss delle Pecore, mediante la clonazione di embrioni di Marco Polo argali incrociati con altre specie nel suo ranch (quando l’uomo gioca a fare Dio).

Tuttavia, questa impresa si è scontrata con la realtà delle leggi sulla fauna selvatica, sia internazionali che federali. Martedì, Schubarth ha ammesso la sua colpa di fronte alle accuse federali di traffico illegale di fauna selvatica e cospirazione per commettere traffico di fauna selvatica, trovandosi ora di fronte alla possibilità di una pena fino a cinque anni di carcere per ciascuna accusa e multe per un totale di mezzo milione di dollari.

Il suo progetto, iniziato nel 2013 con la complicità di complici non nominati, prevedeva l’importazione non dichiarata di tessuto biologico delle pecore Marco Polo argali e la sua successiva clonazione in laboratorio. Le pecore ibride risultanti, nate dall’impianto degli embrioni clonati, avrebbero dovuto superare in grandezza le già maestose pecore argali, creando una nuova specie da offrire ai cacciatori di trofei.

Ma oltre le ambizioni e le visioni di grandezza, questo esperimento presentava rischi enormi per l’ecosistema locale. La possibilità che queste pecore ibride giganti potessero evadere e incrociarsi con le popolazioni selvatiche avrebbe potuto portare alla nascita di una specie invasiva con conseguenze devastanti per la flora e la fauna autoctone, un po’ come i super maiali che oggi rappresentano una minaccia ambientale in Canada.



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