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Anche se il ‘Premio Tenco’ a Sanremo non fa né farà mai rima con il ‘Festival di Sanremo’, il muro che in passato ha sempre separato queste due ‘istituzioni’ musicali, così vicine geograficamente e così lontane musicalmente se non ideologicamente, ora è abbattuto o comunque notevolmente ribassato. “Non è più tempo di guerra”: a confermarlo, nell’intervista alla AdnKronos, è Sergio Staino nella sua veste di presidente del Club Tenco.

“La ‘guerra’ è stata un elemento fondamentale per la nascita mezzo secolo fa del Club Tenco e poi qualche anno dopo del Premio Tenco – spiega Staino – Era necessaria perché c’era tutta una parte della cultura musicale innovativa che veniva esclusa dal Festival, a favore di una commercializzazione che potremmo definire come un po’ troppo tranquilla. Ma oggi, non c’è più questa barriera, anzi c’è quasi un interscambio tra ‘Premio Tenco’ e ‘Festival di Sanremo’: a noi spetta di esplorare terreni che forse risultano ancora difficoltosi per il festival”.

A quando, allora, tre serate in diretta per trasmettere sulla Rai il ‘Premio Tenco’ – che si è concluso in nottata e ha visto la consegna del riconoscimento alla carriera a Claudio Baglioni – anziché la sintesi già prevista da Viale Mazzini? “Devo dire che ho trovato molta disponibilità e simpatia nei nostri confronti sia da parte dell’ad Carlo Fuortes che nell’apparato della Rai”, risponde Staino.

“Speriamo che ora questo cambio di governo non manifesti diverse volontà da parte dell’azienda, che tradizionalmente è sempre il primo caposaldo che viene invaso e occupato a favore delle forze vincitrici delle elezioni politiche – osserva Sergio Staino – E’ una ‘tradizione’ che si rivela sempre negativa per il mondo dell’informazione e nello specifico per quello della cultura, di cui la musica è parte viva”.

(dell’inviato Enzo Bonaiuto)

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