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– La compagnia ingegneristica romana Speri, fondata nel 1974 da Giuseppe Lupoi ed oggi guidata dai figli Giorgio Lupoi, in qualità di CEO, ed Alessio e Francesco, membri del CdA, prosegue la sua crescita straordinaria: nell’esercizio 2022 il fatturato è passato dai 14,4 ai 32 milioni di euro, con un portafoglio ordini di 50 milioni ed un dinamico team salito a 350 professionisti, competenti, motivati ed appassionati.

La società fa così registrare un altro anno di forte crescita, confermando il trend degli ultimi cinque anni di attività, con una previsione di fatturato 2023 superiore a 40 milioni di euro ed organico di 500 unità. Il progetto SPERI 2026 è ancora più ambizioso, con proiezione di fatturato 100 milioni, grazie al forte impulso dei mercati esteri, ed un team che vuole raggiungere quota 1.000.

“Per far fronte alle rinnovate dimensioni, la società nel 2023 si è trasformata in SpA, con apertura dell’azionariato ai principali direttori verso un modello di employee ownership”, ha spiegato Giorgio Lupoi, CEO di Speri e Presidente di OICE, l’Associazione delle organizzazioni di ingegneria e architettura aderente a Confindustria, che aggiunge “”puntiamo al consolidamento del nostro ruolo in Italia con sedi diffuse su tutto il territorio e ad affermarci all’estero con le iniziative avviate nel Regno Unito, in Africa e negli Stati Uniti”.

I mercati di riferimento dell’attività di Speri sono il settore alberghiero, le infrastrutture, la progettazione integrata e multidisciplinare, in grado di trovare soluzioni tailored alle esigenze dei clienti. La società è anche attiva nel settore energetico e ambientale con importanti servizi per Enel Green Power e Alstom.

Il modello SPERI è un concreto riferimento per giovani, donne e uomini di talento, da Nord a Sud. “Attraverso l’innovazione dei processi vogliamo rilanciare la grande cultura tecnica italiana”, ha sottolineato Lupoi, spiegando “una tradizione di eccellenza, il continuo investimento nell’innovazione e nella digitalizzazione, valori condivisi di sostenibilità ed inclusività, di famiglia e work-life balance sono i drivers del piano strategico di SPERI che hanno permesso di attrarre giovani talenti, 70% under 35, e di ottenere la certificazione per la parità di genere con un gender split 58%-42%. In questo contesto si deve inquadrare la nostra scelta di integrare professionalità di rilevante esperienza internazionale e consolidare collaborazioni strategiche con l’industria e il mondo accademico, l’Università La Sapienza di Roma, Federico II di Napoli e l’Università di Pavia”.

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