«La medicina legale rispetto agli anni passati sta allargando sempre di più i propri ambiti di competenza, aggiungendo a quelli tradizionali come la patologia forense, settori quanto mai attuali. Di particolare interesse, ad esempio, è il dialogo fra medicina legale e telemedicina oppure medicina legale e intelligenza artificiale, dove è quanto mai opportuno declinare competenze e responsabilità di tutti i soggetti coinvolti». Sono queste le parole con cui Paola Frati, professore ordinario di Medicina Legale della Sapienza di Roma, annuncia il convegno «Problematiche attuali della medicina legale: contenzioso, assicurazione e autoritenzione», in programma il 9 e 10 giugno presso l’Università La Sapienza di Roma.

Professoressa, quali sono le problematiche attuali della medicina legale?

«Terreno di esplorazione della medicina legale iniziato da tempo, ma in continua evoluzione, è sicuramente quello della gestione del rischio clinico soprattutto dove si intreccia e si confronta con la problematica della gestione del contenzioso medico-legale. Il convegno, grazie alla partecipazione di esponenti di rilievo della magistratura, tratterà questi ultimi argomenti. E lo farà in maniera approfondita ed interattiva, cercando soluzioni condivise che riportino in asse il rapporto medico paziente».

Quali sono le categorie professionali più a rischio contezioso?

«Le categorie più a rischio fra i professionisti sanitari sono sicuramente i medici e ancor di più alcune specialità: ginecologia, anestesia ortopedia solo per citarne qualcuna. Questo produce l’effetto del diffondersi della medicina difensiva: il timore di possibili azioni legali porta il professionista a non “osare” o meglio ad abdicare al proprio ruolo e questo paradossalmente va ad intaccare pesantemente la qualità delle prestazioni sanitarie offerte sul mercato. Il professionista sanitario ha bisogno di maggior tutela. Perché, nonostante gli sforzi del legislatore, in Italia siamo ancora  ben lontani dai meccanismi propri di altri paesi magari interamente caratterizzati dalla “no fault compensation” o da sistemi misti».

Quali sono i contenziosi più frequenti?

«I contenziosi più frequenti riguardano, come già detto, alcune specialità mediche o alcuni tematiche come ad esempio quello delle ICA, ovvero delle infezioni correlate all’assistenza. Il settore che colpisce maggiormente l’ambito sanitario è comunque quello civilistico dove il rigore probatorio richiesto in ambito penalistico è notevolmente attutito con un riconoscimento per le azioni intentate dal paziente notevolmente maggiore».

In cosa consiste invece l’autoritenzione?

«L’autoritenzione costituisce una alternativa al sistema assicurativo per le strutture sanitarie sia pubbliche che private. Sostanzialmente le strutture sanitarie decidono di non assicurarsi (premi e franchigie troppo elevate rappresentano il disincentivo maggiore) e ricorrono ad una organizzazione interna che gestisce la sinistrosità ed accantona le somme per possibili futuri risarcimenti. La legge 24 che prevede le due alternative ha lasciato al decreto attuativo di recente emanazione le modalità operative. Attualmente è in corso un dibattito piuttosto acceso sul decreto che stabilisce modalità piuttosto severe sia per le strutture che per i professionisti, lasciando poco spazio al sistema di autoritenzione e spingendo maggiormente verso sistemi assicurativi».

Perché è importante la formazione su questo tema, anche sul fronte della medicina legale?

«La formazione è un valore se non obbligatorio sicuramente di grande rilievo per ogni professione e su tutte le tematiche che la vanno a connotare. Se caliamo la formazione in ambito sanitario lo diventa ancor di più considerando che l’esercente la professione sanitaria ha un obbligo di garanzia nei confronti di un soggetto fragile, qual è il paziente. Aggiornamento continuo sulle tematiche generali ed emergenti della medicina in generale e di quella legale è un dovere imprescindibile per ogni singolo professionista e del resto non si può mai smettere di avere sete di imparare e migliorare il proprio bagaglio di conoscenze e di arricchire la propria esperienza. Fondamentale è come contro altare la serietà della formazione e la qualità di chi la offre. L’evento del 9 e 10 giugno non a caso vede il coinvolgimento di personalità di spicco del mondo giuridico e medico legale».

 



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