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Chiedeva da un minimo di 20mila fino a 200mila euro in criptovalute ai più noti marchi di produttori di acque minerali, vini e alimentari, minacciando di avvelenare le confezioni nei supermercati con iniezioni di cianuro e tallio. Dopo le denunce presentate dalle aziende, tutte molto note, il procuratore aggiunto di Roma Giovanni Conzo ha avviato l’inchiesta, affidata agli agenti della Polizia Postale del Lazio, coordinati dal Cnaipic, che sono risaliti al responsabile. Si tratta di David Sirca, un 47enne residente a Trieste, che stava scontando la pena alternativa per precedenti condanne per estorsioni e frodi informatiche, e ora finito in carcere.

L’uomo ha grandi competenze informatiche e aveva un modus operandi: realizzava video in casa in cui mostrava come avvelenava i prodotti e poi, attraverso connessioni internet anonime, inviava i filmati alle aziende produttrici prese di mira minacciando di portare le confezioni nei supermercati. Investigatori e inquirenti hanno scoperto e bloccato in poco tempo il 47enne, che non aveva complici e che sembra non abbia mai messo in pratica le minacce. A quanto si apprende le estorsioni non si sono mai realizzate e le aziende non hanno pagato.

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