La salute cardiaca delle donne subisce una significativa trasformazione dopo la menopausa. Uno studio recente ha evidenziato come il rischio di attacchi cardiaci aumenti drasticamente in questo periodo della vita. La storia di Nina White, che a 51 anni ha avuto un infarto senza riconoscerne subito i sintomi, sottolinea l’importanza di una maggiore consapevolezza e attenzione a questo problema

Aumento del rischio cardiaco dopo la menopausa

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Menopausa: i cambiamenti ormonali sono responsabili dell’aumento rischio infarto

La menopausa rappresenta un momento delicato per la salute cardiaca delle donne. Gli studi dimostrano che il rischio di malattie cardiovascolari aumenta notevolmente in questa fase della vita. I cambiamenti ormonali che avvengono durante la menopausa, in particolare la diminuzione degli estrogeni, sono tra i principali responsabili di questo aumento del rischio. Questi hanno un effetto protettivo sul cuore, e la loro carenza può portare a un aumento della pressione sanguigna, dei livelli di colesterolo e della rigidità delle arterie.

A dimostrarlo, la storia di Nina White.

Nina White: sintomi confusi

Dieci anni fa, Nina White non avrebbe mai immaginato che, un giorno come tanti, si sarebbe concluso con un infarto. La donna, all’epoca 51enne aveva attribuito lo strano senso di oppressione al petto che la attanagliava allo sforzo di ripetuti viaggi su e giù per la scala verso la soffitta della sua casa a Portsmouth, Virginia. Suo marito, invece, pensava che il dolore fosse dovuto a una cattiva digestione causata dai tacos.

Di sicuro, la donna non pensava di essere a rischio di infarto. I sintomi non sembravano gravi né indicativi di un problema cardiaco.

Questo è un problema comune tra le donne, specialmente dopo la menopausa, quando i segnali di un attacco cardiaco possono essere facilmente confusi con altre condizioni meno gravi.

Fortunatamente, sua sorella, che aveva una formazione in tecnologia medica, la esortò ad andare al pronto soccorso e fare un esame del sangue in grado di rilevare un infarto entro un breve periodo dall’evento. Anche il medico all’ospedale inizialmente non credeva che Nina avesse avuto un infarto. Tuttavia, il test risultò positivo alla troponina, una proteina rilasciata quando il cuore subisce danni.

Sintomi sottovalutati

 «È stato terrificante» racconta Nina White. «Molte persone muoiono nel primo anno dopo un infarto, e io ero terrorizzata. Stavo aspettando che succedesse di nuovo». «La malattia cardiaca è la principale causa di morte sia per le donne sia per gli uomini, ma spesso viene sottovalutata nelle donne», spiega la cardiologa Dena Krishnan.

«Quello che notiamo è che le donne tendono ad avere sintomi da più tempo,” osserva Krishnan. “Quando finalmente cercano aiuto, la situazione è già molto grave». Nuove ricerche possono aiutare a spiegare le complesse ragioni per cui il rischio cardiaco aumenta bruscamente dopo la menopausa. Ora ci sono prove che con il calo degli estrogeni, il rischio per le donne aumenta più velocemente rispetto agli uomini della stessa età. La placca arteriosa aumenta in media il doppio nelle donne in postmenopausa rispetto agli uomini con simili demografie e condizioni mediche. A confermarlo, una ricerca presentata durante una recente conferenza dell’American College of Cardiology di Washington, basata su uno studio di 579 donne in postmenopausa.

La protezione degli estrogeni

I medici sanno da tempo che gli estrogeni sembrano proteggere contro le malattie cardiache. Tuttavia, è difficile determinare come la menopausa interagisca con altri fattori di rischio, come la genetica e lo stile di vita, anche perché l’insorgenza e la durata della menopausa variano significativamente tra le donne. «Questo studio recente mostra che possiamo fare test preventivi su donne altrimenti a basso rischio, diciamo tra i 40 e i 70 anni, per vedere se c’è qualcos’altro che dovrebbero fare», precisa Krishnan.

Un caso complesso

Nina White pensava di essere a basso rischio. A parte sua nonna, che aveva avuto un infarto attribuito al fumo, non conosceva altri casi di malattie cardiache in famiglia. Né i suoi due fratelli maggiori erano stati diagnosticati con questa condizione. Tuttavia, la donna aveva subito una isterectomia a 42 anni a causa di una grave endometriosi, una condizione dolorosa in cui il tessuto uterino cresce fuori dall’utero. L’effetto di un’isterectomia sulla produzione di estrogeni dipende da ciò che viene rimosso. Se vengono rimosse l’utero e entrambe le ovaie, inizia immediatamente la “menopausa chirurgica“. Anche se solo l’utero viene rimosso e le ovaie rimangono, la ricerca mostra che la menopausa è probabile che inizi prima.

«È molto complesso, perché sappiamo che gli estrogeni influenzano molte cose», spiega Krishnan, citando la vasodilatazione e la prevenzione della resistenza all’insulina tra gli altri benefici. «Quindi, stiamo esaminando tutti i diversi motivi per cui potresti non avere abbastanza estrogeni».

Complessità della gestione del rischio cardiaco nelle donne

Molte donne pensano che la soluzione ovvia sia assumere estrogeni, ma la dottoressa Dena Krishnan sottolinea che non è così semplice. A seconda della storia medica di una persona, l’assunzione di estrogeni potrebbe aumentare l’infiammazione, provocare coaguli di sangue o persino contribuire allo sviluppo del cancro. «Questo rende unico per ogni donna come gestire il proprio rischio», prosegue Krishnan.

Sintomi non semplici da decifrare

Durante un infarto, i sintomi delle donne tendono a includere vertigini, affaticamento e nausea, ma spesso le donne interpretano il dolore al petto come indigestione o sovraffaticamento. «Quasi tutte le donne che hanno avuto un infarto mi dicono che non si rendevano conto di cosa stesse accadendo», racconta Krishnan. «Molte hanno riferito di aver pensato che il reggiseno fosse troppo stretto. Tuttavia, se una donna avverte pressione o pesantezza al petto durante attività quotidiane come pulire la casa, portare la spesa o rifare il letto, potrebbe essere un segnale di allarme».

Importanza dell’esercizio fisico

Ciò non significa che bisogna evitare l’esercizio fisico. L’attività fisica regolare è uno dei modi migliori per proteggersi dalle malattie cardiache. Krishnan aggiunge che, in modelli animali, l’allenamento aerobico ha dimostrato di mitigare gli effetti della perdita di estrogeni. «Molte persone pensano: “È fuori dal mio controllo. È così. Tutte le donne della mia famiglia hanno il diabete e l’ipertensione. Ma non è vero. Mantenersi fisicamente attivi è essenziale».

Prevenzione e consapevolezza

Le donne dovrebbero parlare con i loro medici di base della loro salute cardiaca. Se manifestano sintomi sospetti o se hanno una storia familiare di malattie cardiache, potrebbe essere necessario un appuntamento con un cardiologo. «Non dovreste mai sentirvi come una bomba a orologeria, ma molte persone si sentono così», conclude Krishnan.

Fonte

The Virginian-Pilot. Distribuito da Tribune Content Agency, LLC.



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