Bisogna credere e convincersi che funzionino davvero. Tanto basta a rendere un farmaco efficace, almeno contro i sintomi modulati dal cervello, come ad esempio il dolore di un appendice infiammata. Uno studio condotto dai ricercatori dell’Università di Washington (Usa) ha dimostrato che i pazienti con appendicite che credevano che gli antibiotici li avrebbero aiutati avevano più probabilità di vedere un miglioramento dei sintomi. In alcuni casi i farmaci hanno funzionato talmente bene che non c’è stato bisogno di intervenire chirurgicamente. Lo studio è stato pubblicato sulla rivista JAMA Surgery.

Credere negli antibiotici può evitare appendicectomie

Per la ricerca gli scienziati hanno esaminato 425 partecipanti di 30 anni circa, reclutati tra maggio 2016 e febbraio 2020, nell’ambito dello studio clinico randomizzato Comparison of Outcomes of Antibiotic Drugs and Apendectomy. I pazienti sono stati arruolati da 25 centri medici negli Stati Uniti e a loro è stato chiesto di compilare un questionario prima che venissero prescritti degli antibiotici. I partecipanti sono stati divisi in tre gruppi: quelli che pensavano che gli antibiotici non avrebbero funzionato, quelli che pensavano potessero aiutare e quelli che sentivano che avrebbero avuto successo. I gruppi sono stati quindi monitorati per 30 giorni. I risultati hanno mostrato che coloro che credevano che gli antibiotici avrebbero curato la loro malattia avevano il 13% in meno di probabilità di subire un intervento chirurgico.

La fiducia nei farmaci attenua i sintomi persistenti

Tra coloro che avevano fiducia nel farmaco 15 adulti su 111 (14%) sono stati sottoposti all’operazione contro i 24 su 92 (27%) tra coloro che non credevano all’efficacia delle medicine. Lo studio ha anche scoperto che credere negli antibiotici rende il 15% più probabile che i sintomi persistenti, come il mal di stomaco, si attenuino. I pazienti «fiduciosi» hanno anche il 6% in più di probabilità di essere soddisfatti del loro trattamento. «Comprendere le convinzioni dei pazienti sul successo della terapia quando si prendono decisioni sul trattamento dell’appendicite può essere importante», scrivono gli autori dello studio. «I percorsi che collegano le convinzioni ai risultati e la potenziale modificabilità delle convinzioni per migliorare i risultati meritano ulteriori indagini», concludono.

 



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