Con il caldo e il sole estivo, quest’anno a lungo attesi, è tempo di tintarella ma anche di attenzione alla pelle contro i danni di un’esposizione poco protetta e ‘inconsapevole’. “Pochi ricordano per esempio che ci sono diversi farmaci, anche di uso comune, fotosensibilizzati, dagli antibiotici agli antinfiammatori, ma anche diuretici e ipoglicemizzanti, che possono determinare fastidiosi eritemi solari. Chi assume farmaci, quindi, prima di prendere il sole deve controllare”. Spiega Alessia Pacifico della Dermatologia clinica dell’Ifo San Gallicano”.

“Il consiglio di non esporsi nelle ore centrali della giornata, dalle 12 alle 16, resta valido sempre. Mentre è fondamentale l’uso corretto della fotoprotezione per evitare le scottature. Questo significa utilizzare filtri moderni che contengano una protezione con un Spf per gli Uvb elevato e anche un fattore di protezione per l’Uva, perché il 95% della radiazione ultravioletta che raggiunge la superficie terrestre è costituita dagli Uva”, continua l’esperta, sottolineando che oggi “possiamo dire che il ‘sole è più cattivo’ nel senso che ci si espone male e sono tante di più rispetto al passato le sorgenti ultraviolette a cui si è sottoposti come per esempio le lampade, le vacanze invernali, i viaggi in Paesi caldi. Si crea un accumulo di tutte queste sorgenti”, aggiunge Pacifico.

Le creme solari “devono essere scelte in funzione del fototipo: tutti devono proteggersi con elevato fattore nei primi giorni di esposizione ma le persone di carnagione chiara devono mantenere questo fattore sempre, mentre per le persone più scure possono abbassarlo nel tempo”. La crema, poi, va “applicata ogni 2 ore o più frequentemente se si fanno bagni spesso, anche in caso di creme waterproof”. Utili in questo periodo “integratori antiossidanti per bocca, la cosiddetta protezione solare sistemica”. Infine, per quanto riguarda i bambini “importante scegliere le linee dedicate. Le creme solari hanno filtri chimici o fisici (quelli che formano una patina). Per i più piccoli si utilizza quella fisica, che non viene assorbita dalla pelle”.



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