razzante

“Mi preoccupa in primis la facilità con cui certi sistemi e server, che dovevano essere già blindati e preparati a questi attacchi, siano stati facilmente centrati. Questi server, che erano stati già sfruttati per altri attacchi in passato, come ci dicono l’Acn e altri colleghi esperti, non sono stati aggiornati. La mancanza di aggiornamenti e attenzione sui propri sistemi informatici è la principale causa di vulnerabilità ad attacchi cyber anche nel nostro Paese”. Lo afferma all’Adnkronos il professor Ranieri Razzante, esperto di cybersecurity, all’indomani del massiccio attacco hacker che ha colpito anche l’Italia.

“C’è ancora troppo pressappochismo e trascuratezza rispetto al bene giuridico tutelato – continua Razzante, docente di Tecniche di cybersecurity presso l’Universita Suor Orsola Benincasa di Napoli – Sono attacchi che possono fare male anche fisicamente perché se colpiscono strutture dello Stato come caserme, ospedali, ferrovie, Difesa, possono causare danni alle persone”.

“Mi colpisce in maniera negativa il fatto che sia stato così facile far partire un attacco mondiale: non credo necessariamente collegato alla guerra in Russia né agli anarchici, ma deve spaventarci la facilità con cui ci si possa connettere a un centro operativo e far saltare un sito di una infrastruttura critica – sottolinea – Il grosso problema è la punibilità e l’utilizzo di sistemi di difesa che devono essere predisposti anche contro gli attacchi cyber perché è una guerra dalla quale bisogna difendersi con gli strumenti, i mezzi adatti e speculari a quelli delle guerre tradizionali e sul campo”. “Ora sarebbe interessante sapere chi ha pagato il riscatto perché potrebbe costituire una traccia per gli investigatori”, conclude Razzante.

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