Nella documentazione ufficiale, Apple spiega come fare per utilizzare l’Apple Watch senza iPhone. Tuttavia, alcune funzioni sono ovviamente castrate dal momento che il proprio smartwatch è progettato per funzionare specificamente con l’iPhone in quanto in grado di offrire l’esperienza ottimale. Alcuni retroscena emersi oggi però ci dicono daltro.
Il colosso di Cupertino infatti ha lavorato per circa tre anni su per rendere Apple Watch compatibile con Android, ma alla fine ha abbandonato l’idea a causa di alcuni “limiti tecnici”. L’informazione arriva direttamente dal Dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti, che insieme ad altri 16 procuratori generali statali e distrettuali ha citato in giudizio Apple per “monopolizzazione o tentata monopolizzazione del mercato degli smartphone”.
Nella documentazione che accompagna la causa si legge che possedere un Apple Watch rende più difficile per un utente passare ad un “diverso tipo di smartphone”, dal momento che lo smartwatch è compatibile solo con l’iPhone, e per farlo è “necessario che l’utente abbandoni il suo costoso Apple Watch” ed acquistare un dispositivo indossabile compatibile con Android.
“Apple riconosce che spingere gli utenti ad acquistare un Apple Watch, piuttosto che uno smartwatch multipiattaforma di terze parti, aiuta a incrementare le vendite di iPhone e a rafforzare il fossato attorno al monopolio degli smartphone” si legge nella documentazione, che cita una mail del 2019 del vicepresidente del marketing di Apple, il quale ha riconosciuto che “Apple Watch potrebbe aiutare a impedire ai clienti iPhone di cambiare ecosistema”.
Si tratta quindi dichiarazioni che vanno in controtendenza con quelle emerse in precedenza, secondo cui Apple avrebbe interrotto lo sviluppo di Project Fennel, ovvero la compatibilità di Apple Watch con Android, per il timore di ridurre il valore di iPhone. Dietro la decisione ci sono quindi solo dei limiti tecnici in cui la società è incappata durante lo sviluppo.