Sabato 2 marzo la presentazione-show di ‘La musica è un lampo’, nuovo libro di Stefano Senardi, e il concerto di Roberto Dell’Era

La copetina di 'La musica è un lampo'
La copetina di ‘La musica è un lampo’

Play Baltimora si apre alla città di Genova e rilancia con un doppio evento di altissimo livello artistico, letterario e musicale: la presentazione-show del nuovo libro di Stefano Senardi, dal titolo La musica è un lampo (Fandango), in programma sabato 2 marzo (alle ore 18.30) presso il Talent Garden (Giardini Baltimora), unica tappa ligure del “Lampi Tour”. A seguire il concerto di Roberto Dell’Era, storico bassista degli Afterhours, qui a Genova nelle vesti di solista con una selezione di brani tratti dal suo repertorio, cover e nuovi pezzi inediti che entreranno a far parte del nuovo album. Chiude la serata Dj Autogrill con dj set di musica elettronica

Nato a Imperia nel 1956, già direttore generale della CGD East West e Presidente della Polygram e in seguito fondatore della sua etichetta NuN Entertainment, Senardi è considerato uno dei più grandi discografici italiani. Nel corso della sua carriera ultradecennale, ha lavorato assieme ad artisti del calibro di Franco Battiato, Paolo Conte, Vinicio Capossela, Jovanotti, Zucchero, Madonna, Luciano Pavarotti, Simply Red, Csi, Gianna Nannini, Carmen Consoli e Pino Daniele.

Il prossimo 2 marzo, a Genova, Senardi ripercorrerà assieme al giornalista del “Secolo XIX” Claudio Cabona le tappe della sua storia artistica, ricostruite in quella che si può considerare una sorta di autobiografia di una vera e propria “rockstar dei discografici” – come è stato ribattezzato – attraverso una galleria di personaggi, fotografie e aneddoti inediti vissuti nel corso dei suoi oltre 40 anni di carriera.

Vincitore del Premio Macchina da Scrivere 2024, La musica è un lampo è un libro imprescindibile per chi ama la musica e vuole immergersi nelle atmosfere di una stagione irripetibile, tra la fine degli anni ’60, il rock, la politica, la contestazione, e le atmosfere più rilassate e gioiose degli anni ’80, sempre vissute da Senardi come assoluto protagonista.

Roberto Dell’Era, per tutti semplicemente Dellera, è uno degli artisti di culto della scena indie italiana per aver fatto parte, a partire dal 2006, degli Afterhours, con cui ha inciso quattro album da bassista. Attualmente Dellera è il cantante del trio The Winstons, ma all’attivo anche due dischi da solista: Colonna sonora originale (2011) e Stare bene è pericoloso (2015). Da quest’anno fa parte attivamente del collettivo di Play Baltimora, di cui è anche uno dei docenti. Dj Autogrill è founder di Code War e pilastro della scena sotterranea locale, già conosciuto per i party di Hi Hat e Oversize, con cui operava sotto lo pseudonimo di Lo.vee. Spaziando tra electro, jungle e techno, Dj Autorgrill rende onore alla rave-nostalgia legata all’immaginario dance tra la fine dei ‘90 e l’inizio del 2000.

La presentazione è a ingresso libero. Per prenotarsi al live e al dj set è necessario registrarsi sul sito: www.playbaltimora.com. L’evento rientra nell’ambito del calendario 2024 di Play Baltimora, inaugurato con grande successo sabato 17 febbraio con la prima Masterclass dedicata alla chitarra, tenuta dal cantautore Riccardo Sinigallia.

La musica è un lampo che ha folgorato sin dall’infanzia la vita del discografico Stefano Senardi. Dalla scintilla scoccata da Piccolissima serenata e Torero, lato A e B di un 45 giri di Renato Carosone, ai dischi dei suoi eroi di quando aveva dieci anni: Rokes, Equipe 84, Corvi, Nomadi. All’amore immediato e definitivo per la musica che esplode grazie a un album doppio dei Beatles, il White Album arrivato da Londra. Era il 1969 e fu il segno di un destino. Con un apparato fotografico di oltre 400 ricordi, un libro allegro e serio a un tempo, perché ci restituisce la vicenda politica di quegli anni, gli echi degli anni di piombo e le atmosfere più gioiose e rilassate degli anni Ottanta. Insomma, le amicizie, i ricordi, le sorprese e i mille flashback di prima mano raccontati dalla rockstar dei discografici. Introduzione di Michele Serra.

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