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– “Sono molto ottimista sul fatto che la dichiarazione non finanziaria possa coinvolgere le aziende. Ma sono preoccupato dal fatto che ciò sta avvenendo in poco tempo”. È quanto ha affermato Roberto Giacomelli, partner EY Sustainability, in occasione dell’evento “Informazioni di sostenibilità e sostenibilita` delle informazioni. Il nuovo scenario europeo e internazionale e le ricadute per le imprese italiane” organizzato da ASviS e OIBR nell’ambito del Festival dello Sviluppo Sostenibile 2022.

“L’Italia è caratterizzata da un quadro abbastanza peculiare nel contesto europeo rispetto all’adozione della nuova Direttiva che va a emendare la precedente. Il numero di aziende che saranno interessate da questa nuova informativa di sostenibilità – ha spiegato Giacomelli a margine dell’evento – è straordinariamente alto. Abbiamo un fattore moltiplicativo che circa 10: vuol dire che passiamo da 200 aziende interessate a oltre 2mila/3mila aziende, mentre in Europa si parla di numeri molto più bassi da 4mila a circa 10mila aziende. È quindi evidente che l’impatto di una nuova normazione sulla informativa di sostenibilità nel nostro Paese è particolarmente significativo, sia per questioni di numeri che per questioni di tipologia di aziende. Si tratta per la gran parte di aziende di medie dimensioni o piccolo dimensioni che in questo momento o non hanno strutture sulla sostenibilità o hanno strutture estremamente asciutte. In quello che io ho definito uno ‘tsunami normativo’, le aziende si trovano davanti alla necessità di comporre una pluralità di richieste in un tempo abbastanza limitato, diciamo nei prossimi tre anni, e con delle strutture interne al momento non ancora pronte. Quindi la sfida è, quindi, quella di acculturazione e di avvicinamento progressivo. È necessario fare cultura aziendale su questi temi, in particolare da parte della funzione dei Cfo che probabilmente sarà maggiormente interessata, in particolare nelle piccole aziende, da questo tema. È necessario, poi, un processo che non sia un processo di compliance pura vissuto ‘in extremis’, come può capitare nel momento in cui arriva la legge, ma di avvicinamento progressivo al tema che porti le aziende a maturare le competenze i processi e la governance necessaria per arrivare poi alla pubblicazione di questi documenti e anche a rispondere a quelle che sono le sfide poste dal contesto complessivo di evoluzione normativa”.

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