«La sanità italiana resta una sanità di grande qualità anche tra mille difficoltà. Nel post pandemia la sanità va riorganizzata e ripensata in maniera più moderna e per farlo servono risorse. Grazie anche al contributo di Agenas stiamo andando verso una rivoluzione del SSN. Incrementare la medicina del territorio è senza dubbio quel che serve affinché gli ospedali possano essere decongestionati» queste le prime parole del ministro della Salute, Orazio Schillaci, all’evento che celebra a Roma i 30 anni di Agenas, l’Agenzia Nazionale per i Servizi Sanitari Regionali.

«In quest’ottica – continua il titolare del dicastero – è necessario investire sul personale e sopperire alla carenza di medici e infermieri. Anche se i medici non sono numericamente pochi, piuttosto, sono spesso poco motivati ad accedere ad alcune specializzazioni. Gli infermieri, invece, sono numericamente insufficienti in Italia, così come nel resto d’Europa, in Giappone e negli Stati Uniti. Si tratta quindi di due carenze diverse da affrontare in modo differente».

«La medicina digitale è la parte più affascinante di tutto il cambiamento che sta vivendo il nostro SSN, e su questo Agenas sarà fondamentale, poiché è uno strumento utile ad assottigliare le diseguaglianze tra nord e sud ed anche tra le città e i piccoli centri. Molti benefici potrà trarne anche l’organizzazione degli ospedali. Altro ruolo fondamentale sarà quello delle farmacie che hanno svolto un ruolo importante durante il Covid-19 ed oggi continuano ad averlo perché i cittadini sentono che è un luogo vicino alle loro esigenze. Infine, una battuta sul fondo sanità: potrebbe essere speso meglio e in maniera più moderna, ovviamente avere più soldi sarebbe opportuno, ma sicuramente la prima necessità è spendere meglio» conclude Schillaci.



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