L’ex sindaca condannata insieme all’ex capo di gabinetto Giordana e all’ex presidente di Turismo Torino Montagnese. Assolto l’allora questore Sanna

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La Corte d’Assise d’Appello di Torino ha confermato per l’ex sindaca del capoluogo piemontese, Chiara Appendino, la condanna di primo grado a 18 mesi nell’ambito del processo per i fatti accaduti il 3 giugno 2017 durante la finale di Champion League tra Juventus e Real Madrid.

Confermate le condanne a 18 mesi anche per l’ex capo di gabinetto Paolo Giordana e per l’ex presidente di Turismo Torino, Maurizio Montagnese. Assolto l’allora questore Angelo Sanna per non aver commesso il fatto. Tutti in primo grado erano stati giudicati con rito abbreviato.

LEGALE EX SINDACA: “ASSOLUZIONE QUESTORE CI LASCIA BEN SPERARE”

“Ce lo aspettavamo, siamo contenti perché hanno assolto il questore. Il fatto che prima sia stato archiviato il prefetto poi assolto il questore ci lascia ben sperare. Rimane solo il sindaco che, certo, tra i vasi è sicuramente il più debole perché è da sempre un’istituzione debole quando c’è di mezzo lo Stato però siamo assolutamente convinti che l’assolutoria di quelli che hanno governato il territorio dal punto di vista della sicurezza porterà sicuramente un vantaggio anche a tutti gli altri”. Così uno dei legali di Chiara Appendino, Luigi Chiappero, che spiega: “Se sono assolti loro in un caso in cui alcuni delinquenti hanno fatto un’operazione di un certo tipo io penso che ci sia grande spazio per dire che il disastro non è colpa delle istituzioni, tutte non solo di prefettura e polizia ma anche del sindaco”.

COSA SUCCESSE IL 3 GIUGNO 2017

In occasione della finale di Champion League tra Juventus e Real Madrid nella piazza era stato posizionato un maxi schermo per consentire ai cittadini di seguire la partita all’aperto ma, secondo quanto emerso dalle indagini, durante la finale dei borseggiatori hanno approfittato della situazione per derubare alcuni spettatori e hanno poi spruzzato dello spray urticante per farsi largo tra la folla e allontanarsi in fretta dalla piazza. Un gesto che scatenò il panico: centinaia di persone si misero a correre premendo l’uno sull’altro e travolgendosi a vicenda. Una calca costata la vita a tre persone, due donne e un uomo, e il ferimento di oltre 1600.

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