«Il potenziamento dell’Assistenza territoriale prevista dagli investimenti strutturali del Pnrr in Emilia Romagna trova un terreno già arato, a partire dalla istituzione, messa in pista da quasi un anno per legge regionale, dei direttori assistenziali posti in staff alle direzioni generali di tutte le Asl». Così Raffaele Donini, assessore alla Sanità dell’Emilia Romagna, intervenuto al primo convegno nazionale dei Tecnici di laboratorio biomedico all’Hotel Savoia a Bologna. «Partiamo da una rete di assistenza di prossimità – ha aggiunto Donini – già strutturata con 128 Case della Salute (su 500 in tutta Italia), un livello di assistenza domiciliare per gli ultra 65enni attestata all’8,5% rispetto al il 10% previsto dal Pnrr entro il 2026 e una serie di Ospedali di Comunità già attivi. Il passo successivo sarà dare gambe al concetto di multiprofessionalità nei team che andranno a presidiare le strutture territoriali. Siamo inoltre impegnati e realizzare un luogo di ascolto delle esigenze degli operatori attraverso la Consulta degli Ordini delle professioni sanitarie. Uno sforzo necessario per arrivare agli obiettivi del Pnrr».

Donini ha poi fatto riferimento alla rete dei laboratori analitici che, durante la pandemia, sono emersi come «un’eccellenza su cui puntare» per farne sempre più «centrali di servizio dimensionate sui vari bisogni del territorio e su cui investire in tecnologie e formazione professionale ai fini di corrette valutazioni cliniche e assistenziali in un’ottica di miglioramento dell’appropriatezza diagnostica e organizzativa».

Su questo fronte l’esponente della giunta Emiliana ha accolto in pieno la sollecitazione di Saverio Stanziale, presidente della Commissione d’Albo nazionale dei Tecnici di Laboratorio, che ha sottolineato la necessità di puntare su equipe multiprofessionali nei servizi analitici e diagnostici di base previsti nelle Case e ospedali di Comunità.

Donini, da Coordinatore nazionale degli assessori alla Sanità delle Regioni, ha poi riconosciuto la correttezza dell’impianto del criterio di riparto delle risorse del Pnrr tra le Regioni che premia le compagini che partono da posizioni di maggiore ritardo nella strutturazione delle reti di Case e Ospedali di Comunità mentre annuncia un grosso sforzo nell’upgrade in fieri del processo di digitalizzazione che in Emilia Romagna può contare su un sistema già a regime imperniato sul fascicolo sanitario elettronico.

Tutti i servizi territoriali e ospedalieri saranno dunque interoperabili e integrati in rete per facilitare la presa in carico dei cittadini all’insegna dell’appropriatezza.

Infine, le note dolenti della spesa corrente e per il personale che il governo non ha ancora previsto sia per la copertura dei costi sostenuti a causa del Covid sia per popolare adeguatamente di camici bianchi le Case e ospedali di Comunità. «L’Emilia – ha concluso Donini – ha chiuso il Bilancio 2021 con 18 milioni di euro di esborsi Covid coperti con risorse proprie che se nel 2022 non saranno riconosciute incideranno, nella nostra come in altre regioni, sulla sanità pubblica e in particolare quella territoriale ponendoci di fronte a una bipolarità tra investimenti strutturali e tecnologici del Pnrr e mancanza di risorse di parte corrente».

 



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