Sono sempre di più i giovani maschi tra i 18 e i 24 anni che non riescono a vivere serenamente i primi approcci sessuali. La pandemia e i rapporti sociali limitati avrebbero contribuito a ridurre in cenere i tipici ardori che contraddistinguono la tarda adolescenza e l’inizio dell’età adulta. Ma che succede quando la proverbiale “tempesta ormonale” si scontra con un muro di insicurezze e fragilità? Nella maggior parte dei casi, il corpo non risponde più ai comandi della mente, con il risultato di generare un circolo vizioso da cui è difficile uscire. Ne abbiamo parlato con il professor Fabrizio Iacono (Università Federico II di Napoli), specialista in Urologia e Andrologia.

Professore, come mai questo aumento di disfunzioni erettili tra i giovani?

«Già da parecchi anni ci troviamo di fronte ad un incremento di problematiche a livello sessuale che interessano i giovani, un fenomeno che la pandemia, a causa del relativo isolamento imposto, ha sicuramente contribuito ad esacerbare. Moltissimi ragazzi lamentano una disfunzione erettile che, nella stragrande maggioranza dei casi è ascrivibile a motivazioni psicologiche. C’è innanzitutto una maggiore insicurezza nei confronti dell’universo femminile, dovuta a una sorta di rovesciamento di ruoli che apparivano consolidati: oggi la donna presenta, nella relazione sessuale, molti fattori ritenuti atavicamente appannaggio maschile, come una maggiore intraprendenza, e aggressività in senso lato, e un ragazzo che si approccia alla sessualità può essere intimidito o intimorito da questi fattori, talvolta sentendosi inadeguato».

In che modo ha influito la pandemia sul fenomeno?

«L’isolamento imposto dalla pandemia ha impedito ai ragazzi di approcciarsi in modo autentico, ma ha piuttosto favorito l’instaurarsi di una sessualità mediata, dai social, da internet, con un grande assente: il contatto fisico. I più colpiti risultano essere i ragazzi dai 18 ai 24 anni, che sono agli esordi della loro vita sessuale di relazione. Questa difficoltà fa sì che spesso i giovani prima di rivolgersi a uno specialista cerchino non solo informazioni online sul loro problema, raccogliendone quasi sempre di non veritiere, ma anche prodotti online per risolvere il problema».

Con che risultati?

«Inesistenti o deleteri. È assolutamente da evitare l’acquisto online di questi prodotti: esistono infatti moltissimi siti, soprattutto stranieri che vendono prodotti simili ai farmaci a base di sildenafil e tadalafil (le molecole rispettivamente del Viagra e del Cialis per intenderci) ma che nella maggior parte dei casi non contengono affatto questi principi attivi, ma altre sostanze che possono essere molto pericolose, inutili nella migliore delle ipotesi. Ricordiamo inoltre che i farmaci per il trattamento della disfunzione erettile vanno acquistati solo ed esclusivamente dietro ricetta medica, in quanto possono presentare degli effetti collaterali e controindicazioni».

Qual è l’iter che dovrebbero seguire ragazzi alle prese con queste problematiche?

«Sicuramente il primo step, qualora insorgano queste difficoltà, consiste nel sottoporsi ad una visita andrologica per escludere effettive alterazioni anatomiche e funzionali. Se la problematica persiste il consiglio è di rivolgersi ad uno psicoterapeuta con, eventualmente, un supporto farmaceutico temporaneo per facilitare lo sblocco della situazione».

 



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