Per imparare non ci vuole solo testa, ma anche cuore. L’apprendimento, infatti, passa pure dalle emozioni. Come? Ce lo spiega Elèna Cipollone, dottoranda presso l’Heracle Lab dell’Università Niccolò Cusano, che all’argomento ha dedicato un intero libro: “Apprendere con il cuore”. «Non esistono emozioni positive o negative per l’apprendimento, piuttosto emozioni utili o non utili a tale processo», spiega l’autrice del volume, ai microfoni di Sanità Informazione.
Cervello e emozioni: che rapporto c’è?
Il rapporto tra cervello, emozioni e apprendimento ha catturato negli ultimi tempi l’attenzione della ricerca scientifica, interessata a stabilire il grado di interazione tra queste componenti. «Grazie alle più recenti scoperte abbiamo compreso come nell’apprendimento entrino in gioco tantissime variabili, dalle emozioni, ai pensieri, fino alla motivazione, l’ambiente esterno, l’esperienza – dice la dottoressa Cipollone -. L’universo delle emozioni umane è tanto affascinante quanto poco conosciuto: sono una componente biologica e strutturale dell’individuo e ricoprono un ruolo centrale nella vita di ognuno poiché influenzano i pensieri, le azioni, la motivazione, le relazioni, la quotidianità. Le emozioni, dunque, giocano un ruolo cruciale nella formazione e concorrono a rendere l’apprendimento più profondo, consapevole e significativo».
Le emozioni non “disturbano” la mente
E se le emozioni entrano inevitabilmente in gioco nel processo di apprendimento, allora docenti ed educatori sono chiamati ad acquisirne consapevolezza, al fine di poter dar vita ad un percorso di formazione adeguato, che consenta di imparare a riconoscere e gestire le emozioni e a saperle usare coscientemente nella quotidianità. «Per molto tempo le emozioni sono state considerate un elemento disturbante per il processo di apprendimento, che andasse tenuto fuori dalla classe o comunque limitato – aggiunge l’autrice del libro “Apprendere con il cuore” – . L’obiettivo di questo lavoro è comprendere cosa si può realmente fare per effettuare un apprendimento emozionale e per educare alle emozioni. Altra finalità è valutare quali possono essere i vantaggi di un apprendimento governato da emozioni positive e quali invece possono essere le ripercussioni di una mente in balia di sensazioni negative».
“Apprendere con il cuore” in sintesi
“Apprendere con il cuore” propone un’importante riflessione su questa usuale categorizzazione delle emozioni, poiché l’utilizzo del termine positivo, piuttosto che negativo, può influenzare la nostra percezione, creando dei pre-concetti sull’esperienza emotiva. «Per tale motivo, con il mio volume – aggiunge Cipollone – suggerisco di ripensare questa concettualizzazione, parlando di emozioni utili e non utili all’apprendimento, in quanto a scuola ciò che influenza positivamente l’apprendimento potrebbe essere con maggiore probabilità un’emozione utile, anziché positiva». Tali contenuti e riflessioni scorrono nei vari passaggi del libro, divenendo il suo filo conduttore, il suo denominatore comune. Il testo è, pertanto, permeato dalla consapevolezza che l’individuo sia un intreccio di pensieri, emozioni, sensazioni, azioni. Questo determina la complessità del processo di apprendimento. «Il viaggio inizia nel primo capitolo con la definizione delle emozioni e delle loro caratteristiche, poi lo sguardo si sposta sull’analisi dei processi di apprendimento e delle variabili che vi entrano in gioco, per terminare – conclude la dottoressa Cipollone – con degli spunti didattico-applicativi per poter portare le emozioni consapevolmente nel processo di apprendimento».