Con l’ondata di caldo estremo in corso, si amplificano anche gli effetti dell’inquinamento atmosferico sulla salute. È infatti risaputo che tra temperature eccezionalmente elevate e inquinamento esiste una relazione complessa: più inquinanti immettiamo in atmosfera maggiori sono i cambiamenti climatici e, di conseguenza, maggiore è la frequenza e l’intensità delle ondate di calore che, a loro volta, aumentano la concentrazione di polveri sottili (PM2.5). A questo si aggiungono gli adattamenti fisiologici del corpo che per regolare la temperatura aumenta la frequenza respiratoria e l’afflusso di sangue periferico, incrementando così l’esposizione agli inquinanti ambientali.

«Siamo molto preoccupati dell’impatto che questo mix di caldo estremo e inquinamento atmosferico può avere sulla salute degli italiani, specialmente la popolazione più fragile», commenta Massimo Tortorella, presidente Consulcesi. «In letteratura scientifica ci sono numerose evidenze che collegano questo micidiale cocktail all’aumento di problemi a carico dell’apparato respiratorio e cardiovascolare, come asma, polmoniti, broncopneumopatia cronica ostruttiva e anche infarto, ictus e altri tipi di coronaropatie – continua -. E sempre più italiani se ne stanno rendendo conto. Non è un caso se nell’ultima settimana abbiamo registrato un aumento di ben il 20% delle adesioni alla nostra azione collettiva ‘Aria Pulita’».

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Sta infatti crescendo il numero di partecipanti che scelgono di far valere il loro diritto a vivere in un ambiente salubre. L’iniziativa di Consulcesi è aperta ai residenti di oltre 3.300 comuni italiani in cui la Corte di Giustizia Europea ha accertato violazioni per il superamento dei valori soglia.  Secondo quanto riporta il team legale, sarebbero oltre 40 milioni gli italiani che possono richiedere un risarcimento complessivo fino a 36mila euro l’anno. «Più persone riusciamo a coinvolgere maggiori sono anche le probabilità di stimolare le istituzioni a prendere misure urgenti di contrasto all’inquinamento atmosferico a tutela della salute pubblica», sottolinea Tortorella.

Per aderire alla causa, basta dimostrare la propria residenza in uno o più dei territori coinvolti. Per scoprire se e come partecipare alla causa collettiva, Consulcesi mette a disposizione il sito di Aria Pulita: www.consulcesi.it/legal/ambiente.



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