Massima allerta a Roma per la visita di Volodymyr Zelensky, presidente dell’Ucraina, che incontra il presidente Sergio Mattarella e la premier Giorgia Meloni per discutere della guerra contro Vladimir Putin. Il primo incontro di Zelensky si tiene il 9 gennaio a Palazzo Chigi con Meloni, la quale, dopo una lunga conferenza stampa e un Consiglio dei ministri, riceve il presidente ucraino. Zelensky esprime fiducia in Meloni, ringraziandola per il supporto fornito all’Ucraina e chiede conferma dell’appoggio italiano, soprattutto in vista di un possibile cambio alla presidenza degli Stati Uniti con l’eventuale ritorno di Donald Trump, già vicino al Cremlino.
In un’intervista a Rainews 24, Zelensky sottolinea che Putin ha ingannato in passato e ha avviato una guerra su larga scala, avvertendo che il sogno di Putin è annientare l’Ucraina e che è necessaria una pressione degli Stati Uniti sulla Russia per garanzie di sicurezza. Zelensky avverte che se non verrà fermato, Putin potrebbe espandere la sua influenza in altri Paesi europei.
Dal canto suo, Meloni rassicura Zelensky, affermando il sostegno totale dell’Italia alla legittima difesa dell’Ucraina. Il giorno successivo, Zelensky si reca da Mattarella al Quirinale, dove ribadisce il suo apprezzamento per il sostegno ricevuto dall’Italia, sia per il militare che per l’assistenza umanitaria. Durante l’incontro, Zelensky propone a Mattarella di visitare l’Ucraina, sottolineando che l’ultima visita di un presidente italiano risale a 25 anni fa.
Mattarella risponde confermando il costante sostegno dell’Italia all’Ucraina contro l’aggressione russa, per motivi di amicizia tra i due Paesi e per il rispetto delle regole internazionali. Sottolinea l’importanza della sicurezza per l’intera Europa e accoglie calorosamente Zelensky in Italia. Ricorda inoltre che l’ultimo presidente italiano a recarsi in Ucraina fu Oscar Luigi Scalfaro nel 1999.
La visita di Zelensky evidenzia il ruolo cruciale dell’Italia nel contesto della guerra in Ucraina e il legame tra i due Paesi, accresciuto dalla volontà reciproca di combattere l’aggressione e mantenere la sicurezza in Europa.