Bruno Vespa, noto giornalista italiano, ha recentemente partecipato alla trasmissione di La7 “Di Martedì”, condotta da Giovanni Floris, per discutere del suo nuovo libro “Hitler e Mussolini: L’idillio fatale che sconvolse il mondo”. Durante l’intervista, Vespa è stato interrogato da Antonio Padellaro sul confronto tra Donald Trump e storiche figure del totalitarismo, chiedendo se Trump sia più simile a Hitler o Mussolini. Vespa ha risposto che non vede un parallelismo credibile con Hitler, ma ha notato alcune caratteristiche di Trump che richiamano il fascismo di Mussolini.
Secondo Vespa, Trump manifesta “vocazioni mussoliniane” come quella dell’uomo forte. Tuttavia, esprime anche la speranza che la democrazia americana abbia le forze necessarie per resistere e combattere contro tali tendenze autoritarie. Giovanni Floris ha contribuito alla discussione, suggerendo che più che la forza, Mussolini fosse caratterizzato da una certa codardia, lasciando aperta la questione se Trump condivida simili tratti.
Inoltre, Vespa ha fatto riferimento a momenti in cui Trump ha dimostrato una certa ammirazione per Hitler, in particolare per il suo rapporto con i generali tedeschi. In un episodio descritto nel libro “The Divider”, Trump avrebbe criticato il suo ex capo di gabinetto, John Kelly, per non essere “fedele” come i generali di Hitler, affermando che Hitler ha compiuto “pure cose buone”. Tale affermazione ha suscitato reazioni, considerata la storia di tentativi di assassinio da parte dei generali contro Hitler stesso.
In sintesi, Vespa pone l’attenzione sulle similitudini tra Trump e Mussolini, pur mantenendo una certa cautela nei confronti di un confronto diretto con Hitler. Mentre osserva le tendenze autoritarie di Trump, Vespa sottolinea anche la resilienza delle istituzioni democratiche statunitensi, sperando che possano resistere a tali dinamiche. La discussione rappresenta un’interessante riflessione sullo stato attuale della democrazia e le sfide che essa deve affrontare nel contesto politico contemporaneo.