La settimana scorsa, il Parlamento ungherese ha approvato una legge che vieta qualsiasi manifestazione LGBTQ nel paese, con divieti assoluti su eventi e parate a favore dei diritti della comunità. Il premier ungherese Viktor Orban e i politici di destra giustificano questa legge sostenendo che eventi come il Pride possano danneggiare i bambini, che devono essere protetti dall’“ideologia gender”. In un monologo a “Le Iene”, Vladimir Luxuria ha sottolineato la gravità di questa situazione, affermando che i minori devono essere protetti non dalle persone LGBTQ, ma dagli omofobi.
In Ungheria, alla legge contro il Pride si aggiungono sanzioni per gli organizzatori e l’uso del riconoscimento facciale per identificare i partecipanti. Questo Parlamento ha anche vietato il riconoscimento dell’identità alle persone trans e la discussione pubblica sull’omosessualità. Luxuria ha richiamato l’attenzione sui pericoli di questo tipo di censura, sottolineando che, in passato, è stata vissuta un’epoca in cui esprimere idee alternative era considerato un reato. Ha avvertito che combattere per la libertà di espressione è fondamentale, poiché ciò che accade oggi potrebbe accadere a chiunque in futuro.
L’Unione Europea deve intervenire e non può rimanere indifferente a queste violazioni dei diritti. Luxuria ha denunciato l’imbarazzo del governo italiano, alleato di Orban, per il silenzio su queste gravi problematiche. In Ungheria, i manifestanti hanno già iniziato a scendere in piazza contro questa legge, accusando il governo di seguire l’esempio della Russia di Putin. La vigilanza sui diritti civili è essenziale, per evitare che tale repressione si diffonda ulteriormente.