Vito Calabrese, marito di Paola Labriola, psichiatra uccisa nel 2013 da un paziente, riflette sulla violenza contro le donne in occasione della Giornata contro la violenza sulle donne. Esprime la sua convinzione che la morte di Paola possa essere considerata un femminicidio, sottolineando che la violenza contro le operatrici sanitarie è aumentata, con due terzi delle vittime donne. Calabrese riconosce l’importanza di affrontare le radici culturali di questa violenza attraverso il linguaggio e la promozione di valori come cultura, bellezza e gentilezza.
Parlando della situazione nella sanità, Calabrese critica il fatto che non siano stati fatti progressi significativi dal giorno in cui è accaduta la tragedia. Riferisce che le risorse nella sanità pubblica stanno diminuendo, il personale è in calo e le liste d’attesa stanno crescendo. Sottolinea che, sebbene l’inasprimento delle pene e il rafforzamento della sicurezza siano necessari, questi non bastano a risolvere il problema. La violenza sociale ed economica contribuisce a creare un ambiente difficile e frustrante. Nonostante ciò, egli non giustifica la violenza, ma la vede come parte di un contesto più ampio.
Calabrese racconta i tormenti legati alla perdita della moglie, affermando che è normale rivedere il dramma nella propria mente. Descrive l’importanza della partecipazione della comunità e dei riconoscimenti simbolici, come la medaglia d’oro ricevuta e la visita del presidente della Repubblica. Questi eventi hanno avuto un valore significativo per lui e per i suoi figli, creando uno spazio di commemorazione e partecipazione.
Ha scritto un libro e fondato un’associazione come risposta alla tragedia, cercando di dare un senso a quanto accaduto. Vito ha scelto di non rimanere in silenzio e sente di essere diventato un uomo più forte nonostante la mancanza di Paola, connubio di dolore e resilienza. Sottolinea quindi l’importanza di affrontare la violenza con atti di gentilezza e bellezza, evidenziando la necessità di maggiore attenzione a questi aspetti nella società e nella vita di tutti i giorni.