Perché non parlare di come i popoli antichi vedevano le eclissi solari visto che il prossimo mese il prossimo mese ne vedremo una che appare ogni 400 anni?. Anticamente, l’oscuramento improvviso del sole era motivo di grande meraviglia e di paura. Per i nostri antenati, poteva essere visto come un presagio o un messaggio divino.
Questi eventi celesti, interpretati come segnali di imminenti cambiamenti, hanno influenzato culture e società in modi profondamente significativi.
In Cina, l’eclissi era creduta l’opera di un drago celeste che divorava il sole, mentre nel Sud America gli Inca interpretavano l’evento come segno del malcontento della divinità solare, cercando di placarne l’ira con sacrifici. Questi racconti mitologici, pur variando tra le diverse culture, sottolineano un tema comune: l’eclissi come momento di crisi e di riflessione, un crocevia tra il favore divino e la calamità.
Nel mondo greco, un’eclissi solare ha addirittura segnato la fine di un conflitto bellico: nel 585 a.C., l’improvvisa oscurità durante un’eclissi solare convinse i Lidi e i Medi, due popolazioni in guerra, a deporre le armi e a cercare una pace duratura. Questo evento, che secondo alcuni fu previsto dal filosofo Talete di Mileto, dimostra quanto profondamente gli eventi astronomici potessero influenzare le decisioni politiche e sociali delle civiltà del passato.
Le tracce di tali eventi si ritrovano anche nelle incisioni rupestri, come quelle presenti in Chaco Canyon, Nuovo Messico, che alcuni studiosi credono rappresentino l’eclissi del 1097 d.C. Questi simboli, accanto ad altri eventi astronomici documentati come comete visibili a occhio nudo, potrebbero aver influenzato le decisioni delle popolazioni native americane di abbandonare i loro insediamenti, spinti forse da un senso di infausto presagio legato agli eventi celesti.
In ogni caso il progresso scientifico ha poi chiarito la natura e le cause delle eclissi, sostituendo le spiegazioni superstiziose con quelle basate sulla fisica.
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