8.9 C
Roma
lunedì, 13 Gennaio, 2025
HomePoliticaVerso l'addio ai test d'ingresso

Verso l’addio ai test d’ingresso

Il Senato ha approvato il disegno di legge che elimina i test di accesso ai corsi di Medicina e Chirurgia a partire dall’anno accademico 2025/2026. Proposto da Fratelli d’Italia, il Ddl ha ricevuto 87 voti favorevoli, 40 contrari e 18 astensioni e ora deve passare alla Camera dei Deputati per l’approvazione definitiva. La legge prevede una modifica delle modalità di accesso ai corsi di Medicina, Odontoiatria, protesi dentaria e Medicina veterinaria, abolendo i test di selezione. Il governo, entro un anno, dovrà emanare decreti legislativi per rivedere le modalità di accesso.

La riforma stabilisce un “semestre-filtro” per tutti gli studenti, che potranno iscriversi senza la selezione dei test. Al termine di questo periodo, l’ammissione al secondo semestre sarà basata sui risultati degli esami e sulla posizione in graduatoria, che terrà conto dei crediti ottenuti. I crediti acquisiti potranno essere utilizzati anche per altri percorsi formativi, rendendo utile il tempo dedicato allo studio. Gli studenti dovranno pagare le tasse universitarie e superare esami comuni in ambito biomedico, veterinario, farmaceutico e sanitario.

Inoltre, saranno introdotte iniziative di orientamento per le scuole superiori, per preparare meglio gli studenti nelle materie relative alla facoltà di Medicina. Per accedere al secondo semestre, sarà necessario superare gli esami previste dai decreti attuativi e si parteciperà a una graduatoria nazionale basata sui voti. Se non si superano gli esami, sarà necessario cambiare corso di studi. Sono stati previsti 25.000 posti disponibili, 5.000 in più rispetto all’anno precedente.

La Ministra dell’Università e della Ricerca, Anna Maria Bernini, ha sottolineato che con i test di ingresso si creava un mercato iniquo, con spese elevate per le famiglie e inefficaci modelli di preparazione. Ha descritto il sistema precedente come “un costosissimo lancio della monetina”, criticando il modello italiano rispetto ad altri paesi. I rettori delle università esprimono preoccupazione per la riforma, evidenziando potenziali problematiche nel suo attuamento. La riforma, se approvata definitivamente, potrebbe avere un impatto significativo sul futuro dell’istruzione in Medicina in Italia.

ARTICOLI CORRELATI

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui

PIÙ POPOLARI