Sembra esserci un accordo per l’elezione di quattro giudici della Corte costituzionale, con nomi come Francesco Saverio Marini per Fdi, Massimo Luciani per il Pd, e la giurista cattolica Valeria Mastroiacovo come tecnico-indipendente. Tuttavia, la posizione di Forza Italia rimane indefinita, con due potenziali candidati, Pierantonio Zanettin e Francesco Paolo Sisto. Un nome che complica la situazione è quello di Gabriella Palmieri Sandulli, avvocato generale dello Stato, la cui elezione potrebbe cambiare gli equilibri previsti.
Mastroiacovo, segretario dell’Unione Giuristi Cattolici Italiani, ha un curriculum di prestigio e ha lavorato nel passato come assistente di un giudice costituzionale. Tuttavia, la sua esperienza con un giudice in quota Lega viene vista con sospetto da alcune forze politiche, che ritengono possa sbilanciare l’accordo attuale. D’altro canto, Palmieri Sandulli è stata coinvolta in numerosi governi sia di centrodestra che di centrosinistra, il che potrebbe farla apparire più legata al Pd o a Fi, creando confusione nell’assegnazione delle caselle.
La questione si complica ulteriormente per il rinnovo dell’assetto culturale della Corte, con alcuni nel Pd che sostengono una rappresentanza più laica e, di conseguenza, preferiscono avvantaggiare Forza Italia. Non includere Mastroiacovo, che avrebbe il supporto della Conferenza episcopale italiana, potrebbe alterare l’equilibrio attuale, tenendo conto del fatto che, come affermato da Benedetto Croce, l’italiano è un popolo ‘cattolico’ ma anche ‘miscredente’.
In questo contesto, sarà fondamentale come Forza Italia risolverà le proprie incertezze interne. La scelta tra Sisto e Zanettin potrebbe portare a sostenere la candidatura di Palmieri Sandulli, un professionista apprezzato da Silvio Berlusconi, creando così l’occorrenza di una seconda quota rosa alla Corte. Tuttavia, questa rimane solo una possibilità in un quadro di negoziazione complesso e in continua evoluzione. La decisione finale sull’equilibrio dei nomi e delle competenze sarà cruciale per il futuro della Corte costituzionale italiana.