Roberto Vecchioni ha espresso il suo supporto a Vasco Rossi, dopo che quest’ultimo ha criticato il ministro dei Trasporti, Matteo Salvini, riguardo l’entrata in vigore di nuove norme del Codice della Strada. Vecchioni, ospite nel programma “In Altre Parole” su La7, ha commentato il decreto che prevede sanzioni più severe per chi guida sotto l’effetto di sostanze stupefacenti, affermando che “non salvaguardia in nessun modo chi va per la strada” e definendolo “fortemente politico”.
Le nuove regole impongono sanzioni non solo per chi viene trovato in stato di alterazione al momento della guida, ma anche per chi ha consumato stupefacenti giorni o addirittura settimane prima. Questo approccio mira a colpire chi, in quel momento, potrebbe non avere alcuna responsabilità. Vecchioni ha critico aspramente questa impostazione, chiedendosi come sia possibile punire un giovane che ha fumato in Olanda settimane prima, se al momento della guida è lucido e in pieno possesso dei diritti. La sua posizione suggerisce che si dovrebbe perseguire la colpevolezza solo nel momento in cui esiste un effettivo stato di alterazione.
Le polemiche relative a queste nuove norme non sono limitate a Vecchioni; infatti, Vasco Rossi si era precedentemente scagliato contro Salvini in un video su Instagram, commentando sarcasticamente le intenzioni del ministro, sottolineando che sarebbe meglio rinunciare all’auto e optare per il treno. Rossi ha poi messo in luce come la legge consenta che chi ha solo fumato una canna possa essere immediatamente arrestato e privato della patente per un lungo periodo.
Il decreto sottolinea la severità della legge: un guidatore positivo ai controlli può vedersi sospesa la patente per un massimo di tre anni, anche se non si trova in stato di alterazione al momento del controllo. La norma prevede il riconoscimento di sostanze consumate in precedenza, creando una situazione in cui si possono sanzionare individui che non sono attualmente colpevoli di guidare sotto l’effetto di stupefacenti. Questa impostazione ha suscitato un vivace dibattito sull’equità e l’efficacia di tali misure nella salvaguardia della sicurezza stradale.